Tamaro, un mistero nella casa del padre di Francesco Grignetti

Tamaro, un mistero nella casa del padre Roma: solo l'autopsia oggi chiarirà le cause del decesso anche se si propende per quelle naturali Tamaro, un mistero nella casa del padre Trovato nudo e senza vita ROMA. Il padre di Susanna Tamaro, la scrittrice, è stato trovato morto in casa ieri pomeriggio. Era steso in terra, nudo, con accanto un tavolino sfondato, impronte di sangue sul pavimento. Una scena drammatica, quella che è apparsa ai vigili del fuoco, chiamati a soccorso da un'amica-segretaria della Tamaro. Giovanni Tamaro, 70 anni, ex correttore di bozze al settimanale L'Espresso, viveva solo in un mini appartamento con vista sul Cupolone di San Pietro. La figlia, che abita in campagna, non sentendolo, s'è allarmata e ha mandato un'amica a controllare. Quella ha bussato a più riprese. Quindi ha chiamato i pompieri. E naturalmente sono arrivati anche gli agenti della Squadra Mobile. E' giallo sulle cause della morte anche se i medici legali - i quali per mestiere non si sbilanciano prima di una completa autopsia, che si farà oggi - lasciano capire che potrebbe trattarsi di un malore. Giovanni Tamaro viveva da anni nel suo appartamentino di trentacinque metri quadri al quartiere Gregorio VII. Un uomo riservato, raccontano, che molti inquilini del palazzo neppure collegavano alla famosissima figlia. Conduceva la sua vita di pensionato e di padre della scrittrice più famosa d'Italia in un quartierino più che dignitoso, con parquet in terra, angolo cottura tutto d'un blocco, l'indispensabile per cucinare, armadio e letto. Proprio sul letto, in particolare sul cuscino, sono state trovate altre tracce di sangue. E sangue aveva anche in bocca, l'uomo. Di qui l'ipotesi di una emorragia interna che lo potrebbe aver colto mentre si riposava dopo pranzo. Giovanni Tamaro potrebbe essersi alzato in piedi per andare verso il bagno o verso il telefono. Ma non ha fatto che pochi passi, per poi cadere pesantemente al suolo e rovi nando sul tavolo che gli agenti hanno trovato spezzato. Oppure potrebbe essere andata diversamente. Lo scenario potrebbe essere molto più drammatico. In ogni caso sarà l'autopsia a stabi lire esattamente l'ora e la causa della morte. «Ritengo che il si gnor Tamaro sia morto da poche ore - dirà, scappando via, il me dico della guardia medica, En nio Volasco - visto che le tracce di sangue sono ancora fresche. A occhio e croce, la morte potreb be risalire al primo pomeriggio» Conferma una vicina di casa «Mi sembra di aver visto il si gnor Tamaro vicino al portone intorno all'ora di pranzo». Restano i dubbi, però, genera ti da una scena così orribile L'uomo nudo. Le mani insagui nate. Il tavolo con due gambe rotte. Il tappeto spostato. La porta chiusa, ma senza giri di chiave dall'interno. Non ci sono però segni di trafugamenti o di colluttazione. E i medici legali, gli unici che al momento possono parlare, non si sbilanciano troppo. Il figlio Lorenzo, che vive a Trieste, fa sapere di aver parlato con uno dei medici legali e quello gli ha detto: «Cause naturali». Anche la questura, che ha mandato i tecnici della Scientifica e un suo medico, propende per l'ipotesi di un malore, anche se aspetta l'esito dell'autopsia per venire allo scoperto. Il primo dei medici che ha visto il corpo, invece, Ennio Volasco, dice: «Non ho visto segni apparenti di violenza. Ma all'80 per cento non dovrebbe trattarsi di morte per causa naturale». Tra i primi ad arrivare c'era anche un magistrato, il pm Lucia Lotti. E' alla sua presenza che i medici legali hanno spostato il corpo per un primo esame. Responso: nessuna traccia evi¬ dente di violenza. Ci sono, in verità, alcune ecchimosi sulla schiena. Ma poco profonde: potrebbero essere state prodotte dalla caduta contro il tavolo al centro della stanza. Fin sul pianerottolo nulla lasciava pensare alla tragedia. La porta era normalmente aperta: i vigili del fuoco non l'hanno sfondata, è bastato usare le chiavi che la segretaria aveva con sé e che Susanna Tamaro le aveva consegnato da una decina di giorni. Negli ultimi tempi, infatti, capitava spesso che figlia e padre non riuscissero a comunicare. Così un mazzo supplementare di chiavi era stato consegnato alla donna per poter entrare in casa. Era come, insomma, se la scrittrice presagisse qualcosa. Forse l'età. Forse problemi di salute (si parla di un fegato malandato). Forse la lunga solitudine che aveva portato Giovanni Tamaro a chiudersi in sé. Francesco Grignetti L'uomo aveva 70 anni e viveva solo in un minialloggio vicino a San Pietro La prima perizia medica ha escluso segni di violenza Le lacrime della figlia Accanto: Giovanni Tamaro, 70 anni, ex correttore di bozze all'Espresso

Luoghi citati: Italia, Roma, Trieste