Le sorti incerte della «grande coalizione» di Maurizio Molinari

Le sorti incerte della «grande coalizione» 11 presidente della Fondazione Adenauer incontra i popolari, Cossiga e il Ccd per la piattaforma delle europee Le sorti incerte della «grande coalizione» V«ambasciatore» diKohl. così si rafforzano estrema destra e sinistra ROMA. A Bonn tira aria di grande coalizione e la Cdu di Kohl riequilibra la sua posizione rispetto ai partner italiani. Alla vigilia del vieppiù incerto voto tedesco è arrivato a Roma carico di messaggi uno dei più stretti collaboratori del Cancelliere, il presidente della Fondazione Adenauer, Gunter Rinsche. La missione è servita per affrontare due temi diversi con gli interlocutori cattolici: il dopo voto a Bonn e il prossimo voto europeo. Le prospettive post-elettorali sono state al centro dei colloqui con Scalfaro e Mancino, a cui Rinsche ha spiegato che Kohl punta a vincere perchè Bonn non è Roma: «La grande coalizione fra cristiani e socialisti è possibile sulla carta ma da noi è piena di rischi a cominciare dal rafforzamento di estreme destra e sinistra come avvenne a Weimar. Comunque se sarà coalizione avremo un compromesso e probabilmente non ne faranno parte né Kohl né Schroder ma i vice». La piattaforma politica del Ppe per le europee di giugno è stata invece il piatto forte dei colloqui con Marini, Buttiglione e Cossiga e di un pranzo (con brindisi finale per Kohl) con tutti gli alleati italiani: Follini dei Ccd, Sanza dell'Udr, Segni, Colombo e De Matteo del Ppi, Fumagalli Carulli di Ri. «Economia sociale di mercato, competitività delle imprese, solidarietà - ha spiegato Rinsche devono coagulare le forze cristiane per far fronte ai rischi di un ritorno al dirigismo socialista che vuole governare la globalizzazione rivalutando lo Stato». Di questo si discuterà a Bnrxelles la prossima settimana quando i leader del Ppe si riuniranno per parlare di elezioni prima di ammettere - come Bische ha confermato - l'Udr di Cossiga. A Piazza del Gesù l'incontro con Marini è stato il più cordiale degli ultimi tempi. Rinsche ha messo da parte le critiche per l'alleanza con le sinistre «chiedendo collaborazione per trovare nuove formule per attirare verso il centro cristiano europeo forze politiche di matrice diversa come quelle dell'Est» racconta Enrico Letta, per cui «c'è un cambiamento di toni, un riawicinamento in corso fra Cdu e Ppi». Non a caso Rinsche fra tanti alleati popolari non ha visto Forza Italia. Anzi è stato proprio Rinsche a dire che «quelle degli Azzurri restano adesioni personali al Ppe» utili soprattutto per aumentare il peso dei centristi a Strasburgo. A confermare i nuovi umori c'è anche il cambio della guardia alla Adenauer di Roma, dove l'ex curettore già molto attivo nei rapporti con Fi è stato sostituito da Joseph Lutke Entrup, considerato dal ppi «più ragionevole e moderato». Maurizio Molinari

Luoghi citati: Bonn, Roma, Strasburgo, Weimar