Milano può farcela da sola
Milano può farcela da sola Un piano europeo per una piazza finanziaria tutta italiana ^ Milano può farcela da sola LA «piazza finanziaria italiana» può competere alla pari con le piazze di Parigi, Francoforte, Londra e, nel tempo, anche superarle. Bisogna lasciarsi alle spalle l'obiettivo minimalistico di mantenere in Italia il risparmio italiano e/o la quotazione in Borsa delle società italiane. Si deve entrare in un'ottica di carattere europeo e creare le premesse per attrarre: il risparmio da tutto il mondo per investirlo su titoli italiani ed esteri quotati in Italia; gli emittenti europei e del resto del mondo per quotare in Italia i propri titoli; gli intermediari esteri per aumentare l'operatività in Italia. Il «sistema Paese» ha le risorse umane ed economiche e le capacità tecnologiche per far crescere a Milano l'industria della «piazza finanziaria», facendola diventare una piazza internazionale, una delle prime tre o quattro al mondo. E' determinante che tutti i più importanti «players», in primo luogo il governo, siano convinti della realizzabilità dell'obiettivo ed utilizzino la dovuta determinazione per farlo diventare un obiettivo per l'intero Paese. Le nuove tecnologie informatiche e di trasmissione dati rendono possibile realizzare quanto precede. Si potrà vincere con la presenza degli operatori più forti, con la creatività sui prodotti finanziari, con il «time to market» dei nuovi prodotti (ottenendo cioè la loro offerta molto tempestiva sul mercato), con strutture tecnologiche eccellenti e flessibili; si dovranno offrire condizioni che permettano una forte competitività. Le even¬ tuali alleanze con le altre Borse si realizzeranno infatti in uno scenario di forte concorrenza dove il punto più importante sarà la connettività degli operatori italiani con le Borse estere come se si trattasse, operativamente, di una Borsa sola. La Vision appare realisticamente realizzabile fra l'altro perché: l'Italia è entrata nell'Unione moentaria ed ha in conseguenza fortemente accresciuto la propria credibilità; gli italiani dispongono delle capacità tecnico-professionali e delle risorse intellettuali adeguate, nonché della necessaria fantasia e creatività, la nostra tradizione nel settore essendo molto antica; l'industria finanziaria, per poter crescere, è molto facilitata da una base costituita da un mercato vasto e ricco di risparmio come è il nostro. Una storia di successo cui far riferimento è quella dell'industria della moda, ma anche in alcuni segmenti del mercato finanziario abbiamo già raggiunto livelli di eccellenza: si pensi ai mercati telematici dei titoli di Stato e dei fondi interbancari. Le condizioni per far eccellere la piazza finanziaria italiana sono strettamente connesse alla piena parità di trattamento per tutti gli operatori, quale che sia la loro residenza o la dimensione, nonché alla cornice delle regole e delle condizioni operative, indispensabili per attrarre gli emittenti, gli intermediari ed i risparmiatori e far rientrare a Milano tanti degli eccellenti giovani italiani che oggi lavorano nelle piazze finanziarie estere. Maurizio Sella Presidente dell'Abi «Il governo e gli operatori devono puntare sul pieno e globale sviluppo di Piazza Affari Poi si potrà pensare ad alleanze con l'estero»
Persone citate: Maurizio Sella
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