Operata senza trasfusione di Augusto Rembado

Operata senza trasfusione Testimone di Geova Operata senza trasfusione PIETRA LIGURE. Sarebbero circa 1500 in Italia i chirurghi disponibili ad operare pazienti che «rifiutano» le trasfusioni di sangue, anche per motivi religiosi come i Testimoni di Geova. Pochi però sono disponibili ad iniziare un'operazione cU cinque-sei ore per l'asportazione di un «importante tumore» con l'obiettivo di evitare il ricorso al plasma. La dimostrazione che questo è possibile, anche per un delicato intervento chirurgico su vari organi interni, è arrivata, l'altro ieri, da una sala operatoria dell'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure. L'operazione, perfettamente riuscita, ha visto protagonista una donna torinese di sessantanni e l'equipe del professore Riccardo Pellicci. Il chirurgo però non vuole parlare di «intervento eccezionale». Spiega infatti Pellicci: «Queste sono operazioni che si fanno in molti ospedali. Sono l'orse piit lunghe del normale. Limitare il sanguinamento e quindi le trasfusioni di sangue è comunque una nostra precisa "filosofia" operatoria, ed è sempre un bene, soprattutto per certe patologie». Ad avvisare i giornali del riuscito intervento non è stata la direzione sanitaria dell'ospedale pietrese, ma Giuseppe Amendola dell'ufficio stampa di Roma dei Testimoni di Geova. In Liguria sembra in aumento il numero di coloro che chiedono ai medici di non fare ricorso alle trasfusioni, anche per normali interventi chirurgici. Una richiesta che arriva anche da chi non è Testimone di Geova. «Per noi - dice il genero della pazienti.' operata mercoledì a Pietra Ligure - è comunque fondamentale evitare le trasfusione. Ed è per questo motivo che rigraziamo i chirurghi pietresi, anche perche non si e trattato di una operazione proprio normale». La donna si era sentita male, in piena estate, quando era in vacanza presso alcuni parenti, nel Ponente. Dopo una prima visita in ospedale, ci sono stati gli accertamenti del caso e poi la diagnosi. Per riservatezza non sono stati divulgati altri particolari sulle caratteristiche del male e sull'identità della paziente, ma si è appreso che l'intervento ha interessato molti organi interni. «Prima di entrare in sala - dice Lucio Rossi, responsabile anestesista del "Santa Corona" abbiamo spiegato alla donna che per rispettare la sua richiesta avremmo fatto tutto il possibile per non utilizzare sangue. Anche se questa eventualità non i: stata esclusa a priori, in caso di necessità. La bravura dell'equipe chirurgica ha fatto il resto. E' stato evitato ogni sanguinamento interno e quindi non è i stato necessario fare nessuna | trasfusione, Naturalmente sono stati utilizzati i farmaci del caso». Al termine dell'intervento l'emocromo era ancora buono a conferma della riuscita. «Interventi senza l'utilizzo di trasfusioni - spiega ancora Rossi - fanno parte della nostra attività operatoria, non solo nel polo di chirurgia generale». L'equipe del Santa Corona, diretta da Riccardo Pellicci, non è nuova ad interventi di una certa eccezionalità. Da oltre un anno ad esempio vengono effettuati interventi, per tumori al fegato, con l'utilizzo della radiofrequenza. Augusto Rembado

Persone citate: Giuseppe Amendola, Lucio Rossi, Pellicci, Riccardo Pellicci

Luoghi citati: Italia, Liguria, Pietra Ligure, Roma