Moro, scoperti nuovi documenti di Francesco Grignetti

Moro, scoperti nuovi documenti Conferme al sospetto sugli alloggi dei servizi in via Gradoli Moro, scoperti nuovi documenti Trovati negli archivi di Viminale e Sisde ROMA. L'ultima scoperta ha del clamoroso: dagli archivi del Viminale e del Sisde sono emersi centinaia di laldoni dedicati al caso-Moro, in buona parte inediti, mai sottoposti alla magistratura, coperti dalla dicitura «Riservato» e «Segreto». E il mondo dei politici-investigatori è subito entrato in fibrillazione. Ci si attendono grandi novità. E pare che la prima sorpresa dia ragione ai dietrologi: il Sisde avrebbe inviato la documentazione che comprova un sospetto lungamente tenuto in caldo; molti appartamenti di via Gradoli 96, il condominio dove viveva il brigatista Mario Moretti nei giorni del sequestro Moro, erano del sei-vizio segreto civile. Ne è pressoché sicuro Enzo Fragalà, An. Dice: (Adesso vogliamo sapere il nome di chi, per conto del ministero dell'Interno, controllava le società immobiliari proprietarie di numerosi appartamenti in via Gradoli». Aggiunge Franco Frattini, Forza Italia, presidente del comitato di controllo sui servizi segreti: «Dopo le ricostruzioni giornalistiche degli ultimi mesi avevamo aperto un fascicolo su questo problema. La prima risposta del mini- stero ci era parsa interlocutoria. Avevamo chiesto approfondimenti. Forse ora avremo le risposte definitive». A giudicare dagli indici che hanno preceduto gli incartamenti veri e propri, il Sisde si era molto allarmato nei mesi scorsi per il tambureggiare di giornalisti e parlamentari sul problema di via Gradoli e aveva fornito chiarimenti al ministro dell'Interno. Ma poi non risultano risposte alle interrogazioni di Francesco Cossiga, Enzo Fragalà, Marco Taradash e altri. Evidentemente, Napolitano ha ritenuto preferibile rispondere con l'invio integrale della documentazione. Le carte in parte sono già arrivata al Parlamento, alla commissione d'inchiesta sulle stragi. Con l'occasione, Napolitano ha informato i parlamentari che si sta procedendo a una massiccia operazione di desegretazione. Commenta Giovanni Pellegrino, diessino, presidente della commissione Stragi: «E' indubbiamente apprezzabile la decisione del governo perché ogni documento che possa avere rilievo sia posto a disposizione della magistratura e della commissione. Ma non penso che la ricostruzione sarà mai completa. Di molti documenti infatti non si troverà più traccia. Ad esempio, non sono mai stati ritrovati i documenti che spinsero il prefetto Napoletano alle dimissioni da segretario del Cesis durante i giorni della prigionia di Moro». Anche il senatore Athos De Luca, Verdi, si dice soddisfatto per i comportamenti dell'Ulivo. «E' grave scoprire che i magistrati hanno istruito ben sei processi sul caso Moro senza che il ministero dell'Interno sentis se il dovere di far conoscere queste catte». Francesco Grignetti Lo statista Aldo Moro ucciso dalle Brigate Rosse

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