Bomba a Milano, c'è un identikit

Bomba a Milano, c'è un identikit Nessuna rivendicazione dell'attentato. Gli autonomi: non c'entriamo Bomba a Milano, c'è un identikit Sarebbe di una persona che è fuggita MILANO.Quella di via Moscova sembra per ora una bomba fatta di voci: si va dall'ipotesi scontro interno tra Centri sociali (che però smentiscono) ai soliti servizi deviati, fino al pazzoide esasperato dalle tasse. Ogni congettura è buona nell'attesa che oggi, o al più tardi domani, gli esporti del Cis dei carabinieri di Parma depositino ai pm incaricati delle indagini la perizia sul materiale esplosivo utilizzato per l'attentato al portone d'ingresso dell'Intendenza di Finanza. Sarà il primo punto fermo di un'inchiesta che per ora è a 360 gradi e non tralascia alcun dettaglio, come è stato deciso nel vertice svoltosi nell'ufficio del procuratore aggiunto Pomarici. «Non ci sono novità - ha detto il magistrato - occorrerà aspettare e probabilmente a lungo per avere elementi più ciliari». Ma si allontana l'ipotesi che ci siano collegamenti con l'attentato del '96 a Palazzo Marino, mentre la mancanza di rivendicazioni potrebbe accomunare questa bomba ai pacchi esplosivi recapitati in estate a magistrati, giornalisti e politici, tutti rimasti senza autori. Per non tralasciare alcuna possibilità, polizia e carabinieri hanno visionato i filmati di alcune telecamere a circuito chiuso piazzate nella zona, una delle più videofilmate di Milano, escluso in quei pochi metri dove è stato piazzato l'ordigno che ha mandato in frantumi il portone di vetro dell'Intendenza di Finanza. L'unico mezzo di ripresa utile poteva essere quello della società Leasing Impresa che, dall'alto di un portone di legno, esattamente di fronte all'ingresso dell'Intendenza, controlla perfettamente ogni movimento del marciapiede antistante. Ma la telecamera non dispone di un sistema di registrazione, inutile. Gli investigatori stanno cercando di identificare l'uomo descritto da alcuni testimoni: piuttosto giovane ed elegantemente vestito, con bar¬ ba e baffi, si allontanò di corea dopo l'esplosione. Ne è stato tracciato un identikit. Sarebbe rimasto fermo per diverso tempo come se aspettasse l'arrivo dell'autobus 94, che quella sera impiegò 20 minuti prima di giungere alla fermata di via Moscova e venire danneggiato dallo spostamento d'aria provocato dalla bomba. In questo lasso di tempo, però, la famiglia che stava aspettando il bus non avrebbe visto nes¬ suno avvicinarsi al portone dell'Intendenza. Ieri i rappresentanti dei «Centri sociali» - annunciando la manifestazione nazionale di sabato a Milano - hanno respinto ogni coinvolgimento con l'attentato. Potrebbe essere stato deciso all'interno di uno scontro che contrapporrebbe il partito dei dialoganti, rappresentato dai leoncavallini, a quello degli antagonisti totali, gli sqv.atter.tp. col.]

Persone citate: Pomarici

Luoghi citati: Cis, Milano, Parma