La forteiza della pillola dei miracoli

La forteiza della pillola dei miracoli Installata in un villaggio dell'Irlanda: «Qui anche l'aria è cambiata, tutti sono più vitali» La forteiza della pillola dei miracoli Nella fabbrica «top secret» del Viagra LA CHIMICA AL SERVIZIO DELL'EROS NLf.7 RINGASKIDDY m (Irlanda) UNICO stabilimento al mondo che produce Viagra un'area rigorosamente segreta - si è momentaneamente aperto a un ristretto gruppo di giornalisti: l'ha deciso l'azienda farmaceutica Pfizer, che ha spalancato le porte della sua «fortezza» in Irlanda. Lo stabilimento si trova nel paese di Ringaskiddy, in Irlanda, ed è stato sempre avvolto nel mito e dai pettegolezzi, fin da quando ha avuto inizio la produzione della pillola che ha rivoluzionato la vita sessuale degli americani e che, adesso, sta facendo lo stesso dall'altra parte dell'Atlantico. Finalmente, ci è stato consentito di verificare le voci secondo le quali nell'aria aleggerebbe un aroma tutto speciale, tra gli impiegati ci sarebbe una particolare vitalità, i cani del paese si dimostrerebbero stranamente irrequieti. In Irlanda il Viagra sarà disponibile tra un paio di settimane, eppure intorno alla fabbrica la prospettiva di mettere fine all'impotenza induce già reazioni contrastanti. Di certo, la gente del posto è ormai espertissima sulla pillola-miracolo, dato che tutti sono stati sottoposti alle domande dei tanti curiosi arrivati fino a Ringaskiddy. E così non si smette di filosofeggiare dall'alto delle pinte di birra «Murphy», nei tre bar della piccola comunità. «Vedrete che ci sarà tantissi ma gente a bighellonare per tutta la zona», si lamenta Michael, 42 anni, taxista. «E dire che la pillola l'hanno pensata per quelli sopra i 65 anni, che hanno già un piede nella tomba». E un altro: «Ma non dicevano che bisogna ridurre la popolazione, invece che aumentarla ancora?». All'edicola sbotta un vecchio acquirente: «Ci vorrebbe una pillola che ringiovanisca tutto il corpo e non solo una parte». Ma poi tutti sembrano dell'opinione dell'autista del bus: «Qui tutti l'hanno presa un po' come uno scherzo. Non riescono proprio a parlarne stando seri. Ma - aggiunge -, se lei sta per andare davvero là dentro, provi a portarmene un po'. Mi servirà per quando sarò vecchio». Le pillole blu di Viagra vengono prodotte in segreto, un segreto quasi assoluto. All'interno del vasto complesso a due passi dalla baia di Cork si sonda un sistema di contenitori e di tubi che avvolgono tre impianti privi di finestre. Le norme di sicurezza sono rigorose. Proibiti cellulari e telecamere e proibizione di chiedere dove l'ingrediente-base venga sintetizzato. Eppure resta l'impressione che sarebbe piuttosto facile afferrare uno dei tanti, piccoli contenitori marroni che contengono la magica polverina e sfilarlo dagli scaffali del laboratorio per il controllo qualità, rendendo così felice l'autista dell'autobus. Uno dei manager della Pfizer Ringaskiddy, Paddy Caffrey, spiega che il suo staff è stato addestrato a trattare con la pol¬ verina e che quando si trova ad alte concentrazioni è pericolosa: «I nostri tecnici hanno maneggiato medicine per molti anni e sono ben consapevoli dei rischi». Produrre un lotto della sostanza richiede 21 giorni e tre diverse fasi, ognuna delle quali prevede una serie di processi per mescolare, riscaldare, raffreddare, purificare e, infine, eseguire i test di qualità. La procedura è altamente automatizzata e appena cinque persone controllano le apparecchia¬ ture sistemate al piano terra, controllate a loro volta da quattro supervisori che si trovano in una stanza senza finestre, piena solo di video e di computer. Ogni settimana vengono preparati 1400 chili di purissimo Viagra, sistemati in barili dipinti di blu brillante. Il contenuto di ciascuno (25 chili) è in grado di garantire 5 mila notti di passione, secondo i calcoli del «production manager» Stephanie Kealy. La sostanza è quindi inviata in uno dei tre centri specializzati - in Francia, a Puerto Rico o in America - dove viene diluita, modellata in pillola, nella caratteristica forma a diamante, e successivamente colorata. A Ringaskiddy molti si dicono soddisfatti per i posti di lavoro creati dalla Pfizer, anche se, in realtà, l'intero impianto del Viagra richiede non più di 318 persone (qui la società produce altri 17 medicinali e nell'ultimo anno ha deciso di investire l'equivalente di oltre 200 miliardi di lire). Ma c'è anche un «lato oscuro». Le casette del paese, tutte dipinte con tinte brillanti, rischiano di restare soffocate da una serie di stabilimenti che, ormai, si estendono per chilometri e chilometri. La Pfizer, infatti, è solo una delle tante società che si sono impiantate in questa zona. Gli autocarri che si affollano lungo le strade del paese sono carichi di protesi realizzate dalla Johnson e Johnson e di acciaio, oltre che di diversi tipi di medicine e di tanti altri materiali e prodotti. Sebbene Ringaskiddy sia diventato uno dei centri-chiave del nuovo boom economico irlandese, spesso si percepisce la malinconia degli abitanti, che rimpiangono i tempi dei panorami incontaminati della baia e delle chiacchierate senza fretta. Ieri, l'odore che aleggiava era quello di uova fritte e i cani mi sono sembrati i più pigri che abbiano mai fatto la guardia a un paese irlandese. Aisling Irwin Copyright «Telegraph Group Limited, London 1998» e per l'Italia «La Stampa» Il manager «In ogni barile dove viene custodita la sostanza sono racchiuse 5 mila notti di passione» Il deposito dei barili blu dove si conserva il preparato delle pillole di Viagra Nella foto a destra il prodotto pronto per la vendita (FOTO JOHN COGILL)

Persone citate: Cork, Foto John Cogill, Johnson, London, Paddy Caffrey, Stephanie Kealy

Luoghi citati: America, Francia, Irlanda, Italia, Puerto Rico