Primakov: russi, vi pago

Primakov: russi, vi pago MOSCA Promessa una scala mobile per compensare la svalutazione e il blocco della fuga dei capitali. Torna il monopolio statale sulla vodka Primakov: russi, vi pago «Da subito (a rate) i salari arretrati» MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Primakov mostra le sue carte. Ma se l'obiettivo era di tranquillizzare gli investitori occidentali, l'impressione è che per il momento ci sia riuscito solo in parte. Il pacchetto di misure sa molto eli emergenza. E può trovare ascolto solo sotto questa luce. Il resto, in particolare le sorgenti di finanziamento del programma, sono ancora avvolte nella nebbia. In concreto il governo si appresta a aumentare i controlli sul cambio dollaro-rublo colpendo duramente le banche commerciali con conti sospetti. Gli esportatori russi saranno costretti a vendere allo stato, in cambio di rubli, parecchio di più del 50% delle entrate in valuta. In cambio avranno una cospicua riduzione deLlc imposte (assieme ai produttori esteri). Ma saraimo prese misure «severe» sia contro l'evasione fiscale sia contro la fuga di capitali all'estero. Altra mossa chiave per riempire le casse dello Stato sarà il ritorno della produzione e commercializzazione dell'alcol sotto monopolio statale (non nazionalizzazione però). Sul versante sociale le promesse sono molte, addirittura troppe data la catastrofica situazione delle finanze pubbliche. A partire dal prossimo mese saranno pagati a rate i salani arretrati e le pensioni (i militari riceveranno già alla fine di questo mese due mensilità arretrate e, da ottobre saranno pagati regolarmente); l'anno prossimo verrà saldato tutto il debito. E' prevista una specie di scala mobile parziale per compensare il pubblico impiego e le Forze Annate delle perdite subite per la svalutazione del rublo e l'aumento dei prezzi. Le cifre offerte dalla Banca Centrale dicono tuttavia che l'inflazione potrebbe toccare il 240-290 per cento alla fine dell'anno, nel caso che non si riesca a tenere il rublo al di sopra dei 20 per ogni dollaro. Per il momento - ieri - esso è stato bloccato ai 15,83 per dollaro, ma a prezzo di un pesante salasso delle riserve valutarie della Banca Centrale, che ha perduto 300 milioni di dollari solo nell'ultima settimana, scendendo al minimo storico di 12 miliardi di dollari. Molti economisti dubitano che la diga possa tenere a lungo. Anche perché le entrate fiscali continuano a crollare. Erano 18 miliardi di rubli ad agosto, sono scese a meno di 15 e saranno attorno a 13 a fine settembre. Tutti dati che appaiono più sinceri di quelli dei governi precedenti, ma non meno angoscianti per Primakov. Che, mentre annuncia le prime mosse del suo programma, è costretto a riconoscere che il prodotto interno lordo russo precipiterà a fine anno di un altro 4,5-5,6%. Di fronte a questo sconquasso molti governatori regionali stanno adottando misure amministrative di controllo dei prezzi che non potranno fare altro che far partire un mercato nero di enonni proporzioni. Tipico il generale Lebed, che a Krasnqjarsk ha stabilito con un'ordinanza il divieto di caricare sui prezzi al dettaglio più del 10 per cento di aumenti. In cerca del favore popolare, ma ovviamente con scarse speranze di risultati. Ieri intanto sono cominciati a Mosca i colloqui con i creditori occidentali, che sono tanti, famelici e arrabbiati. Per metterli a posto in anticipo il nuovo vicepremier Aleksandr Shokin ha detto: «Non voglio spaventare nessuno con il default sul debito estero, ma i nostri partner, incluso il G-7, che cercano di stringerci in angolo, devono capire in quale situazione ci ha cacciato il governo precedente». Allusione indiretta anche alla responsabilità dell'Occidente. Primakov ha fatto capire che, se la sua manovra funzionerà (e se la comunità internazionale aiuterà), le decisioni prese il 17 agosto dalla coppia Kirienko (premier) e Dubinin (Banca Centrale) saranno riviste per compensare meglio gli investitori stranieri. Ma ha aggiunto una noti¬ zia clamorosa (in ogni caso, anche se non vera): «Quelle decisioni furono prese senza sanzione del presidente Eltsin». Anche il banchiere numero uno, Viktor Gherascenko, è intervenuto sulla questione spinosa dei Buoni del Tesoro bloccati il 17 agosto. Il governo è pronto - ha detto - a studiare misure per sbloccarne una parte. Sia per le banche russe che per quelle straniere che hanno preso parte all'avventura Ma ha messo in guardia quei banchieri occidentali che «manifestano cocciutaggine o, per dirla alla russa, troppa avidità». Questi «potrebbero non riavere indietro proprio niente». Segni, come si vede, di un certo irrigidimento. Gherascenko ha anche detto che l'emissione monetaria addizionale non è stata ancora autorizzata. Gli esperti ritengono che, per fare fronte agli impegni enunciati da Primakov siano necessari non meno di 50 miliardi di rubli eggiuntivi. Quali conseguenze sull'inflazione nessuno lo sa. Ma nessuno ha fin'ora trovato una ricetta migliore. Giuliette Chiesa Una donna vende scarpe usate in un mercatino all'aperto di Mosca

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