Trionfa il «partito che non c'è» di Enrico Singer

Trionfa il «partito che non c'è» Trionfa il «partito che non c'è» Con i sindaci il 44% degli italiani POLITICA E SONDAGGI IROMA L partito dei sindaci ancora non c'è. Qualcuno giura che non ci sarà mai. Ma un suo «elettorato potenziale» lo ha già. E un sondaggio, adesso, lo ha anche misurato: il 43,8 per cento degli italiani. Una quota da capogiro, superiore anche a quelle dei maggiori partiti come Ds, Ai e Forza Italia che oscillano tra il 35 e il 42 per conto. Certo, tra 1'«elettorato potenziale» e i voti che poi si ottengono alle elezioni c'è una grande diffenza, come avverte anche Renato Mannheimer, uno dei guru delle indagini demoscopiche, che ha realizzato il sondaggio annunciato ieri. Ma i numeri - e non è un caso - arrivano nel bel mezzo delle voci che s'intrecciano ormai da tempo sui progetti politici nazionali di una agguerrita pattuglia di sindaci: da Rutelli a Bianco, da Cacciari a Bassolino. E le rafforzano. Il sondaggio, basato su un campione di 3997 persone distribuito in tutta Italia, rivela tre grandi fenomeni finora poco indagati. Il gradimento delle liste civiche rispetto ai partiti tradizionali. Il giudizio sui sindaci in confronto agli attuali big della politica. E il mercato potenziale di un nuovo, eventuale «soggetto» che potrebbe presentarsi alle prossime elezioni: magari alle europee del '99. Ecco i risultati. L'appeal delle liste civiche è buono: l'8 per cento si dichiara deciso a votarle e un 41,5 per cento si dice pronto a «prenderle in considerazione». Ma sono gli altri due blocchi di domande a dare i verdetti più sorprendenti: molti sindaci superano l'appeal di personaggi come Fini, Di Pietro, Prodi, D'Alema e Berlusconi (i nomi sono nell'ordine della classifica-Mannheimer). E il «partito che non c'è» raggiunge il record di elettorato potenziale. Che cosa vuol dire tutto questo? Secondo il sondaggio, la chiave è in quello che gli americani chiamano «crossover». E' la capacità di pescare consensi anche fuori dal proprio campo, di piacere anche agli avversari. 0, almeno, di essere considerati con rispetto. In una parola, di essere «trasversali». Una dote che leggendo i giudizi della gente - mol¬ ti sindaci si sono conquistati perché «si occupano dei problemi reali», «sono stati eletti direttamente dai cittadini», «sono diversi dai politici tradizionali», «sanno comunicare meglio quello che l'anno». E così viene fuori una singolare hit-parade di indici di gradimento in cui Francesco Rutelli arriva primo assoluto, secondo è Bassolino, terzo è Cacciari. Ma tutti e tre sono più «amati» dei grandi politici nazionali. Buoni risultati li ottengono anche il sindaco di Catania, Enzo Bianco e quello di Torino, Valentino Castellani, che in una scala da 1 a 10 ottengono rispettivamente 5,1 e 4,9 contro il 6 tondo di Rutelli, il 5,8 di Bassolino, il 5,5 di Cacciari e il 5,1 di Bianco. La regola del «cross over» si ripete sul mercato potenziale di un ipotetico partito dei sindaci. Ala domanda «se alcuni o tutti i sindaci si presentassero alle prossime elezioni politiche o europee con una loro lista in tutta Italia...» gli intervistati hanno risposto che la «voterebbero di sicuro» al 3,3 per cento e che «prenderebbero in considerazione di votarla» al 40,5 per cento. La somma di queste due percentuali - per lo meno nella logica dei sondaggi d'opinione - è quella che definisce l'aerea sensibile all'eventuale messaggio di mi nuovo partito. Con tutte le prudenze del caso, perche il rapporto con i voti reali non è matematico. Ma anche con entusiasmi appena celati. Dice Francesco Rutelli: «Si conferma che alcuni sindaci sono una risorsa no¬ tevole per l'Ulivo e che una nostra iniziativa per ampliare il raggio d'azione del centro-sinistra può essere opportuna». Significa che il partito dei sindaci è in arrivo? «Per carità. Non è un partito dei sindaci. Non è un partito delle liste civiche. Ma è una iniziativa che vuole portare nell'agenda della politica i temi che stanno a cuore dei cittadini. Un po' di concretezza in una fase molto involuta. 11 governo sta facendo bene, la Finanziaria è buona. Sono i partiti che mi sembrano un po' fermi» Rutelli non dice di più Ma domani a Roma ci sono i primi stati generali delle liste civiche di tutta Italia. E i progetti diventeranno più espliciti. 11 «convegno nazionale di coordinamento» delle liste civiche è stato organizzato proprio da Francesco Rutelli e dal sindaco di Catania, Enzo Bianco che è anche presidente dell'associazione di tutti i sindaci italiani. Ci sarà anche Renato Mannheimer a spiegare i risultati della sua indagine. Ma sarà interessante contare anche le assenze. Perche non tutti i sindaci la pensano allo stesso modo sul «partito che non c'è». Enrico Singer Rutelli: siamo noi la novità E domani a Roma si terranno i primi «stati generali» delle liste civiche d'Italia

Luoghi citati: Catania, Italia, Roma, Torino