PERDENTE DI BERTINOTTI di Gianni Vattimo

PERDENTE DI BERTINOTTI L'ALTERNATIVA PERDENTE DI BERTINOTTI E, pienamente giustificata l'impazienza che si coglie in molte delle reazioni all'atteggiamento di Rifondazione comunista verso il governo Prodi: Bertinotti sembra deciso a far naufragare il primo governo di sinistra-centro del Paese, nato con tante speranze di rinnovamento dopo la bufera di Mani Pulite, senza una prospettiva politica ragionevole. E' infatti diffìcile pensare che Rifondazione comunista possa aspettarsi, da un eventuale nuovo governo dell'Ulivo fatalmente spostato verso il centrodestra, o peggio da un governo del Polo che uscisse da nuove elezioni anticipata, una politica più favorevole alle sue richieste in difesa dei ceti più deboli e per lo sviluppo dell'occupazione. Se questo è vero, allora Rifondazione sembra decisa a mandare all'aria il governo solo per un calcolo elettorale, per conservare o aumentare i consensi di un elettorato radicalmente contrario al riformismo che caratterizza il programma dell'Ulivo. Conta poco che il calcolo elettorale sia l'unico movente, che al fondo dell'ostinazione di Bertinotti si riconosca anche l'irremovibile fedeltà agli ideali di una sinistra che non vuole scendere a patti con un modello di società fondamentalmente capitalistico, per quanto temperato esso sia. Ma questi moventi - quello, apparentemente meno nobile, del calcolo elettorale, e quello della fedeltà ai princìpi - meritano davvero di essere perseguiti anche all'inevitabile prezzo di ricacciare la sinistra all'opposizione e di riaprire le porte del governo a Berlusconi e ai suoi alleati? Tuttavia, una volta riconosciuta la legittimità dell'impa- Gianni Vattimo CONTINUA A PAG. 6 PRIMA COLONNA

Persone citate: Berlusconi, Bertinotti