Nuovi tagli per le Ferrovie

Nuovi tagli per le Ferrovie Nel piano d'impresa riduzione di 24 mila dipendenti in 5 anni Nuovi tagli per le Ferrovie Ridotti i treni notturni ROMA. Altro piano, altro taglio di ferrovieri, ma soprattutto (è la novità), di treni. Li prevedono, secondo le anticipazioni del Sole 24 Ore, il presidente delle Fs Claudio Demattè e l'amministratore delegato Giancarlo Cimoli nel piano d'impresa che presenteranno il 30 settembre al consiglio di amministrazione. La riduzione del personale viaggia al ritmo di 24 mila unità in 5 anni e rispetta la media fissata l'anno scorso, quando erano stati previsti 27 mila esuberi. Una cura dimagrante imposta, secondo i vertici Fs, dai costi crescenti, dai ridotti trasferimenti statali e dal deficit aziendale, anche se il «rosso» delle ferrovie dovrebbe scendere vistosamente dai 7300 miliardi del '97 ai 3500 del '98. Il ridimensionamento dell'organico (da 118 mila a 94 mila dipendenti), farebbe risparmiare 1900 miliardi. La riduzione del traffico riguarderebbe soprattutto i treni notturni a lunga percorrenza. Un anno fa, si prevedeva una crescita del settore al ritmo del 10% annuo. Oggi si prende atto che l'anno scorso c'è stata al contrario una diminuzione dell' 1,3%, che ha significato in pratica uno scostamento di 130 miliardi rispetto al budget, che va aggiunto a 60 miliardi per il trasporto locale. I viaggiatori notturni sarebbero diminuiti del 6,4% nel '97 e del 5,5% nel '98. Le Ferrovie non hanno comentato ufficialmente, come di consueto, le anticipazioni giornalistiche, ma i dirigenti fanno notare che il calo del traffico è un male comune a tutte le aziende europee: risentono del cambio di abitudini dei viaggiatori, meno favorevoli ai treninotte. Quindi le Fs stanno studiando le contromisure offrendo più comfort e più Eurostar. Ma a bocciare il piano, prima ancora che sia ufficiale, sono i sindacati e Rifondazione comunista. Ugo Boghetta, responsabile di Prc per i trasporti, parla di «rilancio al contrario» e chiede le dimissioni del vertice: «I dati che emergono dai conti, Fs dimostrano il falli mento della gestione attuale che doveva già da tempo portare al cambiamento dei timonieri dell'a zienda». In più, Boghetta attacca il governo «che ha brillato per la sua assenza» e giustifica la posizione di Rifondazione verso la politica del governo: «Svolta o rottura». Per i sindacati, il piano con i numeri annunciati sarebbe inaccettabile: annunciano battaglia contro le ipotesi di nuovi esuberi e chiedo¬ no al governo una strategia per il trasporto ferroviario. «Le Fs - afferma il segretario generale della Fit Cisl Giuseppe Surrenti - sembrano prive di azionista. Il governo ha come unico indirizzo strategico quello di ridurre i contributi finanziari e di tagliare i costi». Il numero uno della Uiltrasporti Sandro Degni ritiene le indicazioni del piano inaccettabili «esagerate per quanto riguarda il personale in esubero: qe queste sono le cifre (24 mila esuberi in 5 anni) credo che questo piano fallirà come quello che lo ha preceduto». [r. e. s.]

Persone citate: Boghetta, Claudio Demattè, Giancarlo Cimoli, Giuseppe Surrenti, Sandro Degni, Ugo Boghetta

Luoghi citati: Rifondazione, Roma