« Sappiamo che cosa fare » di Andrea Di Robilant

« Sappiamo che cosa fare » « Sappiamo che cosa fare » Per il presidente della Fed «segni seri di crisi globale» WASHINGTON. Alan Greenspan fa un altro passo avanti verso una riduzione dei tassi, che potrebbe avvenire già la settimana prossima. E Wall Street reagisce con una poderosa impennata - il Dow Jones guadagna 257 punti. Il presidente della Federai Reserve, nella sua deposizione di ieri al Senato, ha detto che è ormai diventato indispensabile contrastare «i segni sempre più evidenti» di una crisi globale - dopo il collasso dell'economia russa la crisi è entrata in una fase «ancora più virulenta» - con un forte stimolo allo sviluppo. Greenspan non si è spinto fino ad annunciare una riduzione del tasso di sconto americano, ma i mercati hanno interpretato le sue parole come il segnale inequivocabile che i tassi saranno portati sotto al 5 per cento. E molti prevedono che una decisione sarà presa già martedì prossimo, quando si riunirà l'Open market committee - l'organo esecutivo della Fed. «Sappiamo dove dobbiamo andare», ha detto Greenspan. «Non sottovalutiamo il problema». Il presidente della Fed ha aggiunto che per il momento non poteva dire di più. Ma per molti è bastato. «Ci ha appena detto che abbasserà i tassi martedì prossimo», ha detto Sung Won Sohn, capo economista della Northwest Corp. Il rallentamento dell'economia americana, e la prospettiva che venga accelerato nei mesi prossimi a causa della crisi asiatica, aveva spinto gli analisti a prevedere un ritocco dei tassi verso il basso già nelle settimane scorse. Ma Greenspan, pur ammettendo che l'inflazione non era più il pericolo numero uno e che il calo della crescita mondiale era adesso al centro delle sue preoccupazioni, era rimasto molto guardin¬ go. E non è detto, dicono altri analisti, che non voglia vedere ulteriori prove dell'indebolimento dell'economia americana prima di abbassare i tassi. La maggior parte degli operatori ha comunque interpretato le sue parole come un salto del Rubicone. Wall Street era partita bene ieri mattina, incoraggiata sia dalla tenuta di Bill Clinton che dalle voci che circolavano sulla nuova analisi di Greenspan dell'economia globale. A metà giornata il Dow Jones aveva già guadagnato un centinaio di punti. Ma non appena la Fed ha diffuso il testo dell'intervento di Greenspan al Senato, c'è stato un rapido crescendo alla Borsa che ha portato il Dow Jones a guadagnare oltre 250 punti, arrivando fino a quota 8154 - una soglia psicologica importante. La verve dei mercati ha finito per offuscare la fotografia sostanzialmente negativa che Greenspan ha fatto della situazione globale. «Ci sono poche indicazioni che la crisi finanziaria che cominciò in Asia 14 mesi stia finendo, e (le banche centrali) in giro per il mondo dovranno essere particolarmente sensibili ai segnali di un impatto della crisi globale sulle loro economie». Già martedì scorso William McDonough, capo della banca centrale di New York, aveva preannunciato il nuovo orientamento della Fed spiegando «siamo preoccupati da una crescita inadeguata». Una riduzione dei tassi, dicono alcuni economisti, avrebbe il doppio vantaggio di stimolare l'economia americana riducendo la forza del dollaro e dando così un pò di respiro a chi deve difendere le loro valute. Andrea di Robilant

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