LA CAUTELA DEI PESCATORI DI ANIME
LA CAUTELA DEI PESCATORI DI ANIME LA CAUTELA DEI PESCATORI DI ANIME DISSE una volta Bertrand Russell: «I pescatori con barche a vela credono più facilmente in Dio che i pescatori con barche a motori». I pescatori, una volta, trovavano Madonne miracolose nelle reti, come avvenne in Brasile con Nostra Signora di Aparecida; o le raccoglievano sulla spiaggia, portate dal mare, come la Madonna di Bonaria, a Cagliari. Per non parlare delle apparizioni mariane, che sono avvenute per lo più a fanciulli e giovinette (si contano più di trecento casi dalla metà del secolo scorso fino ad oggi, otto dei quali riconosciuti dall'autorità ecclesiastica). Oggi, anche nella Chiesa (barca condotta da pescatori di anime) ci sono senza dubbio pescatori a motore che con difficoltà riescono a vedere apparizioni o statue prodigiose. Di tali pescatori se ne trovano evidentemente anche nel Sant'Uffizio, visto che la Congregazione per la dottrina della fede, presieduta dal cardinal Ratzinger, luogo eminente di oculata attenzione alle cose del cielo e della terra, ha rilanciato, ieri, una dichiarazione in cui, rispondendo alle domande di un vescovo francese, afferma che per ora non si può dire che ci sia qualcosa di soprannaturale nelle «presunte apparizioni» della Madonna a Medjugorie, avvenute nel 1981 : «Sulla base delle indagini finora condotte non è possibile affermare che si tratti di apparizioni soprannaturali». Un cattolico, certamente, è obbligato a credere alla possibilità dei miracoli, la sua fede cristiana gli dice che esiste la comunicazione del divino e del soprannaturale anche attraverso canali umani e terrestri, che la «comunione dei santi» si può realizzare in mille modi nel Regno di Dio. Anche semplici cristiani, come le ragazze di Medjugorie, hanno la possibilità di sperimentare tutto questo. Ciò rimane nella sfera dell'esperienza individuale. La gerarchia ecclesiastica, in genere, non si pronuncia per negare, ma si premura sempre di affermare la propria cautela quando appaiono certi fenomeni di etichetta soprannaturale. Per quanto riguarda la Madonna di Medjugorie, si sa che l'episcopato dell'allora Jugoslavia dovette faticare non poco per stabilire una regola comune circa la devozione verso la Vergine che appariva nel paese della Bosnia Erzegovina, anche perché il vescovo della diocesi di Mestar, Petar Ciule, che aveva giurisdizione sul paese dell'apparizione, ne era il più accanito avversario. I maligni dicevano che la Madonna, nei colloqui con le veggenti, parlasse assai male del vescovo Ciule. Certo, la Chiesa non può negare la possibilità del manifestarsi del soprannaturale nella storia terrena degli uomini, ma è anche certo che né i prodigi né le apparizioni sono necessarie alla fede e non sono indispensabili a un credente, tanto è vero che nessuno viene obbligato a credere alle apparizioni della Madonna, nemmeno a quelle celebri approvate dalla Chiesa, come Fatima o Lourdes. Paolo VI emanò un documento, Marialis cultus, in cui, in fatto di devozione alla Vergine, invitava a guardarsi dalla «vana credulità». Quasi a commento di quel testo, uscì allora un libro dal titolo provocatorio «Nostra Signora degli eretici». Gli «eretici» sarebbero quelli che non si abbandonano facilmente a scorgere apparizioni o lacrime di Madonne, ma vanno a cercare l'immagine di Maria «nostra sorella nella fatica della fede», la vera icona di lei come appare alla luce del Vangelo. Domenico del Rio BV ili
Persone citate: Bertrand Russell, Bonaria, Domenico Del Rio, Paolo Vi, Ratzinger
Luoghi citati: Brasile, Cagliari, Jugoslavia
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