Patteggia il giudice dei sassi: 1 anno e 10 mesi

Patteggia il giudice dei sassi: 1 anno e 10 mesi Minacciò la principale teste d'accusa. «Se ho sbagliato è perché cercavo la verità sul delitto» Patteggia il giudice dei sassi: 1 anno e 10 mesi Milano, l'ex procuratore Cuva per le irregolarità nell'inchiesta MILANO. E' finita nel chiuso della stanza di un gip, senza alcun pubblico processo, la vicenda giudiziaria di Aldo Cuva, già procuratore capo di Tortona. L'ormai ex magistrato ha patteggiato una pena di un anno e dieci mesi di reclusione, con la sospensione condizionale, per falso e violenza privata. Pochi minuti e il giudice per le indagini preliminari, Luisa Savoia, ha formalizzato con una sentenza l'accordo che era stato raggiunto tra gli avvocati di Cuva e la rappresentante dell'accusa, pm Giovanna Ichmo. Un anno e dieci mesi, e una carriera finita (male) dopo quarant'anni di magistratura. Proprio con l'inchiesta che aveva acceso i riflettori su una procura di provincia per mi episodio che aveva colpito l'Italia intera: la morte di Maria Letizia Berdini, giovane sposa uccisa dal sasso lanciato da un cavalcavia mentre era in auto col marito, sull'autostrada Torino-Piacenza. Era appena passato il Natale, 27 dicembre del '96. E un mese dopo Cuva poteva presentare i risultati di un'inchiesta-lampo con un nutrito gruppo di giovani tortonesi che confessava e a sua volta accusava altri amici: «Sono loro gli assassini di Maria Letizia Berdini». Loro, poi chiamati «la banda della Cavallosa» dal nome del cavalcavia da cui era stato lanciato il sasso. Ma già a febbraio qualcosa nell'inchiesta-lampo si incrina: il gip scarcera per insufficienza di indizi uno degli accusati, Claudio Montagner (che morirà in un incidente il giorno prima del proscioglimento); e in estate tocca ad altri due. Ma il colpo definitivo all'inchiesta - e all'immagùie - di Cuva arriva a ottobre dell'anno scorso, all'udienza prehminare. Loredana Vezzaro, prima e principale accusatile degli indagati (e di se stessa), ritratta tutto: «Ho detto quelle cose perché Cuva urlava, mi minacciava. Diceva che se non parlavo avrebbe arrestato mia madre». Vero? Falso? 11 gip vuole vederci chiaro e ascolta le bobine degli interrogatori: qualcosa non quadra; le bobine sono state manomesse, i verbali risultano alterati. E le sorelle Melissa e Giuditta Staltari, addette alla trascrizione degb interrogatori registrati, ammettono che «per ordine del procuratore» hanno commesso dei falsi; hanno tagliato parti compromettenti (laddove Cuva grida e minaccia) e inserito altre battute utili a far quadrare il cerchio della tesi accusatoria. Otto in tutto i verbali manomessi. Lo stesso Cuva ammette di «aver perso la testa. Volevo - dice - trovare le prove contro chi aveva ammazzato quella povera ragazza. C'era lo stress - si giustifica ancora - la pressione dei giornali e dell'opinione pubblica...». Non è che le sue indagini avessero preso una pista sbagliata: nel processo in corso ad Alessandria, frutto di un'inchiesta rinnovata ed affidata ad altri magistrati, ci sono sette imputati, tutti già individuati da Cuva. Ma i «metodi» usati dall'ex procuratore di Tortona hanno violato la legge. Violenza privata, falso ideologico, falso per occultamento e per soppressione: sono questi i reati di cui Cuva deve rispondere. E quando, all'udienza preliminare a Milano, da ùidagato diventa imputato, Cuva - nel frattempo trasferito alla corte d'appello di Genova - preferisce lasciare la magi¬ stratura. Ieri la sua ultima comparsa in un palazzo di giustizia: preferisce non commentare la sentenza. Solo quando, già condannato, lascia l'ufficio del suo avvocato per prendere il treno per Torino, si lascia andare a qualche battuta. Ancora una volta tira in ballo lo stress: «Patteggiare è stata una mia scelta per recuperare la tranquillità perduta per le vostre (dei giornalisti, ndr) inchieste parallele». Ma almeno riconosce di aver sbagliato? «Se l'ho fatto dice - è stato solo per cercare la verità». [s. mr.] «Ho scelto io questa condanna Volevo recuperare la tranquillità» Aldo Cuva ex procuratore di Tortona Recentemente ha lasciato la magistratura

Luoghi citati: Alessandria, Italia, Milano, Piacenza, Torino, Tortona