La Francia investe nella dolce morte di Enrico Benedetto

La Francia investe nella dolce morte SANITÀ' Fine dell'accanimento terapeutico, massiccio uso di analgesici negli ospedali pubblici La Francia investe nella dolce morte Piano del governo per «accompagnare» i malati terminali PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Morire meglio, anzi vivere meglio la morte. Il viceministro francese della Sanità Bernard Kouchner lancia una sfida agli ospedali pubblici: rivoluzionare la terapia per i malati terminali. In primis, basta con l'accanimento terapeutico. Via libera, inoltre, a un massiccio uso degli analgesici. Suggerisce, infine, un «nuovo rituale per chi s'incammina verso la morte». Eutanasia di Stato? Il dott. Kouchner trova «detestabile» la definizione. Preferisce «accompagnamento di fine vita». Vale a dire una sinergia tra assistenza medico-infermieristica, il polo familiare e beninteso il paziente, quando ancora possa esprimersi. Ma non esclude - e la cosa può stupire nella Francia laica che le équipe della morte dolce includano, ove auspicabile, «religiosi». «L'essenziale è evitare i dogmatismi e le false certezze: occorre semmai umiltà e amore», spiega su «Le Monde». Programma ambizioso. E perché non appaia velleitario, Kouchner annuncia che lo Stato vi investirà sin dall'anno venturo 30 miliardi. Obiettivo: estendere massicciamente nei nosocomi transalpini i reparti che alleviano le sofferenze del paziente ormai inguaribile. Solo in uno stadio successivo l'Assemblée Nationale interverrebbe per modificare la legislazione. Come? Bernard Kouchner, che non vuole preslare il fianco ad accuse di eugenismo, rimane sul vago. Ma auspica i protocolli normativi cui s'ispirerà la nuova pratica ospedaliera vengano integrati nelle leggi bioetiche. E' indispensabile, afferma, che nes- suno si erga a giudice supremo, arrogandosi poteri discrezionali che vanno invece condivisi. Solo un'ampia concertazione tra famiglia e sistema sanitario metterà insomma al riparo da scelte univoche. Denuncia, Kouchner, 1'«immensa solitudine» che grava sui medici e ancor più sugli infermieri. Solo una «gestione collegiale» dei casi più penosi riuscirà a scongiurare drammi e abusi. Prima, tuttavia, bisogna superare due ostacoli non indifferenti. Paradossalmente, «la medicina valorizza il dolore in quanto sintomo utile per la diagnosi», imitata da «una teologia cattolica che gli attribuisce la facoltà di redimere il morituro». Entrambi vanno rimossi con determinazione, sottolinea Bernard Kouchner. Tanto più che la battaglia antidolore concerne l'insieme del panorama sanitario. «Lasciamo soffrire troppo uomini, donne e bimbi» obietta. In campo infantile, il bilancio è particolarmente drammatico. Su 100 piccoli che soffrono, in media solo 1 riceverebbe appropriate cure antidolore. Eppure, s'indigna il sottosegretario, il male sarebbe evitabile nell'80% dei casi. Ma - conclude - se il conformismo clinico e una mentalità espiatoria impedivano finora rapidi progressi nella battaglia analgesica, ormai non è più lecito invocare alibi. Riformare la Morte? Ora si può. E si direbbe la Francia non attenda altro. L'infermiera di Mantes-La-Jolie incriminata a piede 'libero mesi fa per 30 casi di eutanasia è quasi una star: esordirà fra pochi giorni in un talk-show televisivo. «Condanno il suo gesto» ribadisce Kouchner. Ma la colpa, fa capire, è dell'establishment. Enrico Benedetto f - ■ Il ministro della Sanità francese Bernard Kouchner

Persone citate: Bernard Kouchner, Jolie, Kouchner

Luoghi citati: Francia, Parigi