Uccisa dagli agenti l'eroina dei sans-papiers di Francesco Manacorda

Uccisa dagli agenti l'eroina dei sans-papiers Durante il rimpatrio forzato soffocata dal cuscino premutole sul volto per farla tacere Uccisa dagli agenti l'eroina dei sans-papiers Belgio, esplode la protesta BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Aveva vent'anni ed era nigeriana, Semini Adamu. In marzo era fuggita dal Togo perché i genitori volevano farla diventare la terza moglie di un uomo che aveva il triplo della sua età. Martedì sera ò morta a Bruxelles soffocata da un cuscino, uccisa dallo zelo dei due gendarmi che dovevano scortarla nel suo forzato ritorno in patria dopo che le autorità avevano deciso di espellerla dal Paese. E la sua morte diventa adesso un caso politico che fa traballare il governo belga. Sono passate da poco le nove di martedì mattina quando sul volo Sahena che collega Bruxelles a Lomé, la capitale del Togo, salgono Semira e i suoi accompagnatori. Non è un rimpatrio come tutti gli altri, il suo. Dopo che il ministero degli Interni ha respinto la sua richiesta di asilo, per cinque volte la Gendarmeria ha già provato a metterla su un aereo affidandola ai sei-vizi di sicurezza della Sabena. E per cinque volte la ragazza si è ribellata, è riuscita a non partire, chiedendo di nuovo asilo e ottenendo ogni volta un diniego. Ormai e diventata un simbolo dei rifugiati in Belgio e delle organizzazioni per ì diritti dell'uomo, domenica è apparsa per l'ultima volta in un programma tv dedicato agli immigrati irregolari. Così martedì mattina l'operazione è in grande stile: undici gendarmi prelevano Semira dal centro dove è detenuta con un cellulare, almeno tre salgono con lei sull'aereo. Uno di loro filma addirittura tutta l'operazione per registrare eventuali reazioni della ragazza, ma quella videocassetta rischia adesso di trasformarsi in una prova a carico dei suoi colleghi. Appena Semira prova a ribellarsi come ha l'atto le altre volte i due gendarmi le premono un cuscino dell'aereo sul viso. Procedura «normale» farà poi sapere il ministero degli Interni, nel caso di espulsi particolarmente riottosi: serve sia ad evitare i morsi, sia ad impedire le urla che disturberebbero la tranquillità degli altri passeggeri. Ma questa volta nella procedura «normale» qualcosa va storto: probabilmente i gendarmi soffocano involontariamente la ragazza, Lappandole naso e bocca contemporaneamente: Semira si accascia, sviene ed entra in coma. Una corsa alla clinica universitaria di Saint-Lue ò inutile, alle 21,32, dodici ore dopo il dramma sull'aereo, Semira è un cadavere pronto per l'autopsia che dovrà spiegare almeno come è morta. «Emorragia ed edema cerebrale dovuto probabilmente a una compressione», recita per ora il bollettino medico del Pronto soccorso. 1 due gendarmi che hanno causato la sua morte vengono interrogati a lungo ieri pomeriggio dalla Procura di Bruxelles ed incriminati, ma a piede libero, per omicidio colposo. Il ministro dell'Interno Louis Tobback, nel frattempo, si limita a emettere un imbarazzato comunicato sull'«incidente», in cui ricorda che le regole sono state rispettate e che «dei piccoli cuscini sono stati utilizzati per calmare» la ragazza «che aveva co¬ minciato a urlare nell'aereo mentre gli altri passeggeri stavano entrando». Intanto si rispolverano gli interventi in Parlamento del suo predecessore Johan Vande Lanotte - che si è dovuto dimettere dopo l'incredibile fuga del pedofilo Marc Dutroux - secondo il quale «il cuscino è una tecnica efficace e che non fa correre alcun rischio grave», come accertato da «un'equipe multidisciplinare». Ma questa volta la morte assurda di Semira fa esplodere il Belgio come non accadeva dai tempi dello scandalo dei pedofili assassini. Il ministro degli Inter¬ ni convocato d'urgenza al Senato per riferire sull'accaduto viene assediato nei corridoi dai membri del «Collettivo contro le espulsioni» al grido di «Tobback assassino» e indica comunque che non esisteva alcuna ragione per concedere lo status di rifugiata alla ragazza. L'opposizione reclama le dimissioni del ministro, ma sono soprattutto le associazioni non politiche, da Am- nesty International a quelle che si occupano di diritti degli immigrati, a gridare più forte il loro sdegno. «Il nostro fax - dice un lancio dell'agenzia di stampa belga - non ha smesso un minuto oggi pomeriggio di ricevere comunicati di ogni tipo, ma che hanno tutti in comune l'indignazione e la rivolta». Francesco Manacorda Semira Adamu, nigeriana, aveva 20 anni. A destra ed in basso, un momento delle proteste all'ingresso del Senato e davanti alla casa de ministro degli Interni, Louis Tobback [fOTO ANSAREUTERS]

Persone citate: Adamu, Lanotte, Louis Tobback, Marc Dutroux, Sabena, Semira Adamu, Tobback

Luoghi citati: Belgio, Bruxelles, Lomé, Togo