La furia di Georges su Santo Domingo di E. St.

La furia di Georges su Santo Domingo Dopo essersi abbattuto anche su Haiti, ora minaccia Cuba e Florida La furia di Georges su Santo Domingo II ciclone cancella una scuola-, decine di morti SANTO DOMINGO. Definito dai meteorologi uno degli uragani più violenti degli ultimi anni, «Georges» ha colpito duramente la scorsa notte le coste dominicane e haitiane, in quella che fu la storica isola caraibica di Hispaniola, e ora minaccia il versante orientale di Cuba e la Florida, dove i turisti sono esortati a lasciare la zona o a chiudersi negli alberghi e la popolazione a stare in casa. Come nei giorni scorsi a Portorico, nei litorali dominicani il passaggio del ciclone - che è «scortato» da due tempeste tropicali - è stato devastante. Un bilancio ufficioso da Santo Domingo riferiva ieri di 80 morti e migliaia di senzatetto, mentre nel Paese, paralizzato da interruzioni nei servizi, è stato decretato il coprifuoco per evitare saccheggi e per agevolare l'opera di soccorso e ripristino dell'elettricità. Quaranta persone vengono date per disperse, dopo che la scuola nella quale si erano rifugiate è stata spazzata via da uno smottamento di terreno causato dal passaggio dell'uragano. Ad Haiti il ciclone ha demolito case e ponti e bloccato gran parte delle strade, che sono allagate e piene di detriti, fango e tronchi degli alberi sradicati dalla furia del vento, con raffiche superiori ai 150 chilometri orari. Particolare allarme ha provocato l'uragano nella città di Jacmel, a Sud-Est della capitale Port-au-Prince, che quattro anni fa fu colpita dall'uragano «Gordon» con un bilancio di quasi mille morti. Ad Haiti, la nazione più povera dell'emisfero occidentale, poche persone hanno i mezzi per proteggersi dal disastro. Il governo haitiano è stato in grado di raccogliere in luoghi sicuri solo 130.000 persone, ha spiegato la portavoce Yolaine Surena. L'erosione della montagna e la mancanza di manutenzione hanno lanciato in condizioni pietose il sistema di drenaggio delle acque haitiano. Per questo non si riescono ad assorbire le grandi quantità di pioggia che cadono e per lo stesso motivo le strade si allagano e diventano impraticabili. A Cuba, in attesa dell'arrivo del vortice che si sposta alla velocità di 25 chilometri orari, è stato dichiarato lo stato di emergenza nelle province di Guantanamo, dove si trova la base militare Usa, di Holguin e di Santiago, dalle quali sono state evacuate preventivamente circa 100.000 persone. Il presidente Fidel Castro si è recato nei locali dell'Istituto di meteorologia dell'Avana per controllare la direzione dell'uragano. Castro ha assicurato in un colloquio con il capo del servizio delle previsioni del tempo José Rubiera, che tutte le misure di sicurezza sono state prese, [e. st.]

Persone citate: Castro, Fidel Castro, Florida, José Rubiera, Port, Yolaine Surena