Pini; pericoloso intervenire in Kosovo di Franco Pantarelli

Pini; pericoloso intervenire in Kosovo PALAZZO DI VETRO L'Italia non dà per scontato l'uso automatico della forza contro Milosevic Pini; pericoloso intervenire in Kosovo Mentre alVOnu il Consiglio votava la risoluzione NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu, con una risoluzione adottata ieri sera con 14 voti favorevoli e l'astensione della Cina, ha lanciato un ultimatum al presidente jugoslavo Slobodan Milosevic chiedendo l'immediato cessate-il-fuoco nel Kosovo e un'altrettante immediata negoziazione senza precondizioni. Rivolgendosi poi all'Uck, l'Esercito di Liberazione del Kosovo i cui guerriglieri guidano lo sforzo indipendentista, la risoluzione insiste anche affinché «la leadership albanese del Kosovo condanni tutte le azioni terroriste» e rinunci alla violenza. La risoluzione era stata sponsorizzata dai Paesi del Gruppo di Contatto tra cui l'Italia. Pechino si è astenuta perché contraria a intromissioni del Consiglio in una questione che ritiene materia interna della Repubblica fe¬ derale Jugoslava. In caso di inadempienza il Consiglio prenderà in considerazione «ulteriori azioni e misure addizionali» per «mantenere o restaurare la pace e la stabilità» nella provincia a maggiorazna etnica albanese dove le forze speciali serbe sono da mesi in guerra contro gli indipendentisti. Washington legge nella risoluzione dell'Onu un mandato automatico all'azione, ma questa interpretazione è rimasta isolata tra i Quindici: per la maggioranza dei membri del Consiglio prima che possa essere premuto il grilletto sono necessarie altre consultazioni. L'intervento armato non necessariamente è alle porte. Ma per oggi è prevista a Vilamoura, in Portogallo, una riunione della Nato in cui il comandante per l'Europa, il generale Wesley Clark, verrà autorizzato a «preparare i piani» in vista appunto delle «ulteriori azioni» di cui paria la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza. La Germania ha già fatto sapere che il generale Clark potrà contare su 14 dei suoi Tornado e l'Olanda ha promesso otto F-16. Per quanto riguarda l'Italia, il ministro degli Esteri Lamberto Dini già nel pomeriggio aveva anticipato il contenuto del discorso che avrebbe pronunciato più tardi all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite sulle forti riserve nei confronti degli «automatismi» che la risoluzione potrebbe comportare. Dini ha spiegato il perché. La situazione «territoriale» nel Kosovo è ormai estremamente complicata, le zone controllate dalle forze di Milosevic e quelle sotto il controllo dei ribelli non sono più distinguibili. «Un intervento è estremamente pericoloso... Contro chi sarebbero diretti i raid? E come si farebbe a distinguere i bersagli?». L'urgenza di risolvere il problema è eviden- te, riconosce Dini, perché se i 250.000 profughi del Kosovo non troveranno sistemazione prima che arrivi l'inverno ci sarà «una grande tragedia umana». Ma in questo momento l'iniziativa deve essere affidata alla diplomazia e l'uso della forza deve essere considerato solo come «estrema risorsa». Franco Pantarelli II ministro degli Esteri Dini all'Onu

Persone citate: Dini, Lamberto Dini, Milosevic, Milosevic Pini, Slobodan Milosevic, Wesley Clark