Celli si arrende: accetta Pestradizione in Italia

Celli si arrende: accetta Pestradizione in Italia Slitta il voto sulla commissione Tangentopoli, il Polo: è un golpe. Ma Violante assicura: la Camera deve pronunciarsi Celli si arrende: accetta Pestradizione in Italia Berlusconi: ecco perché la Procura di Palermo mi perseguita ROMA. Licio Gelli si arrende e accetta l'estradizione in Italia, rinunciando all'asilo francese. Ma l'ex capo della P2, condannato dalla corte d'appello di Milano a 12 anni (8 ancora da scontare) non rinuncia alla sua leggenda e fa sapere tramite l'avvocato che torna in patria con l'obbiettivo di ottenere una revisione del processo del Banco Ambrosiano. Il suo avvocato, Gentiloni, spiega che il suo cliente ha probabilmente un tumore all'intestino. Dal fronte romano, ancora un rinvio, seppure «tecnico», sulla questione Tangentopoli. La maggioranza, sempre divisa sull'opportunità di avviare l'inchiesta parlamentare, accoglie la proposta dell'Udr e chiede un voto per rimandare la materia alla Commissione Affari costituzionali. L'opposizione protesta: è un golpe. Ma Violante assicura: la Camera deve pronunciarsi. Tutto slitta a venerdì o alla settimana prossima. Bruzzone e Martinetti ALLE PAG. 4 E 5

Persone citate: Bruzzone, Celli, Gentiloni, Italia Berlusconi, Licio Gelli

Luoghi citati: Italia, Milano, Palermo, Roma