I LIMITI DELL'ACCORDO A OGNI COSTO di Gian Enrico Rusconi

I LIMITI DELL'ACCORDO A OGNI COSTO I LIMITI DELL'ACCORDO A OGNI COSTO BERTINOTTI arriverà fino in fondo. Non soltanto perché lo dice lui, ma perché il contesto politico spinge verso la crisi. Ma quale crisi? Sono parecchi i parlamentari interessati ad approfittare dell'occasione per ricollocarsi. Sono in numero sufficiente per evitare il ricorso alle elezioni anticipate. Così quello che si configura come un conflitto politico serio (che fa riflettere su che cosa vuol dire far politica di sinistra in Europa) si sbriciolerà in patteggiamenti con i professionisti del «sottopassaggio politico» da una maggioranza all'altra. Lo scontro tra un piccolo partito, testardamente fissato su strategie impraticabili per raggiungere alcuni obiettivi sociali, e il governo, che ritiene di fare quanto è possibile per avvicinarsi agli stessi obiettivi questo scontro, con i suoi contenuti ideali, potrebbe risolversi in scaramucce per riallineamenti di confine tra gruppi e sigle, in uno stile ben noto alla vecchia Repubblica. Eppure noi facciamo fatica a rassegnarci a una democrazia nella quale i grandi obiettivi alla fine si materializzano in numeri trafugati e riaggiustati. A questo punto, perché Romano Prodi dovrebbe escludere come male peggiore le elezioni anticipate? Prodi può contare nel Paese su una maggioranza mugugnante ma sufficiente. L'agitarsi disordinato dell'opposizione sui grandi, delicatissimi temi della giustizia, non compensa il vuoto delle sue propo- Gian Enrico Rusconi CONTINUA A PAG. 10 PRIMA COLONNA

Persone citate: Romano Prodi

Luoghi citati: Europa