Qualche sorriso e molte lacrime per le «regine»
Qualche sorriso e molte lacrime per le «regine» Qualche sorriso e molte lacrime per le «regine» Chi si è deciso a effettuare l'investimento solo nel corso dell'ultima offerta, avrà la bocca amara. Dopo avere raggiunto un massimo a 13.530 lire in aprile, Eni ha iniziato a perdere quota, scendendo fino a 8700 a inizio settembre. Ha mostrato buone capacità di rimbalzo negli ultimi giorni, ma si trova comunque ben al di sotto del prezzo dell'ultima Opv.il recente andamento borsistico è stato molto legato al prezzo del petrolio, che ha vissuto una vera débàcle per tutto il '97 e la maggior parte del '98, scendendo da 25 dollari al barile fino a 10,5. Ora, però, il mercato del petrolio sta iniziando a scontare l'effetto delle recenti decisioni dei Paesi Opec di abbassare la produzione, e il prezzo dell'oro nero sta risalendo la corrente (ora è vicino ai 13 dollari). Rispetto a molte altre aziende petrolifere, Eni ha una parte importante nel settore del gas naturale, il cui andamento è molto più stabile. Pur essendo un titolo ciclico, Eni in futuro potrà beneficiare del fatto che il suo prezzo incorpora già attese di un peggioramento della congiuntura mondiale e, nel medio periodo, di un probabile incremento nel prezzo del petrolio. TELECOM Il primo giorno in cui è stato possibile vendere i titoli sottoscritti Wall Street è crollata, e in poche ore il titolo è sceso del 10%. Chi ha mantenuto la calma è stato ricompensato, dato che il titolo in più riprese si è portato verso le 16.000 lire (sfiorando un +50%). Negli ultimi mesi l'euforia è andata rapidamente svanendo, e gli investitori hanno iniziato a interrogarsi sulle scelte strategiche del nuovo management. Dopo il forte calo degli ultimi due mesi, il prez zo è tornato attorno alle 12.000 lire, valore a cui Telecom diventa molto interessante. Il titolo ha infatti caratteristiche difensive (profitti poco legati alla congiuntura economica) e di norma tende a beneficiare delle fasi di tassi d'interesse calanti. Telecom Italia è inoltre sottovalutata rispetto ai principali ex-monopolisti europei, anche se la causa può essere ricercata nella scarsa chiarezza sulla direzione che il nuovo management intende dare all'azienda. Altri fattori di rischio sono legati alla perdita della posizione di monopolio e agli importanti investimenti in Sudamerica. Nata da una costola di Telecom Italia, Tim è una delle storie di maggiore successo degli ultimi anni. Dalle 2000 lire del luglio '95, in tre anni il prezzo è salito fino a 13.500 prima di correggere verso le 11.000. Grazie a politiche di marketing innovative e alla passione mostrata dagli italiani per il cellulare, Tim è diventata leader europeo nel settore. Superata senza problemi la sfida del secondo gestore, l'azienda si prepara all'entrata sul mercato di Wind e prosegue una saggia politica di espansione all'estero. E' un titolo anticiclico, il rischio maggiore è collegato a multipli borsistici molto elevati. Storicamente, però, acquistare Tim nelle fasi di debolezza, come quella attuale, si è sempre rivelato premiante. Il brutto anatroccolo si sta trasformando in cigno. Tenendo conto degli aumenti di capitale, 18.500 lire di metà '86 si sono trasformate in 512 nel luglio '97, ma nel '98 si è rivelato la migliore scelta possibile fra le blue chip. In poco più di un anno il valore di Olivetti si è quasi decuplicato. Tutto merito dell'ultima eredità lasciata da De Benedetti: la graduale uscita dal settore informatico, fonte di perdite che sembravano senza fine, per trasformarsi in azienda telefonica. Il valore attuale di Olivetti riflette la continua crescita di Omnitel e le scommesse sulla possibilità per Infostrada di inserirsi nel mercato della telefonia fissa. Come per Tim, si tratta di un titolo in un settore difensivo e con ottime chances di forte crescita. Olivetti è però molto più rischiosa: il suo valore dipende molto dal successo delle nuove iniziative. La Fiat rimane una delle principali vittime del recente ribasso. Dopo un primo semestre brillante, Fiat ha subito il brutto semestre della controllata New Holland (trattori), la reazione negativa del mercato italiano alla fine degli incentivi e la fase sempre più difficile dei mercati sudamericani, una delle principali aree di sbocco. Fiat è decisamente sottovalutata sui fondamentali attuali, ma il prezzo sconta la presenza di molti fattori di rischio. Le speranze di un rimbalzo sono legate a una schiarita sulla congiuntura mondiale, mentre il mercato attende con impazienza le mosse del nuovo management. TITOLI BANCARI I motivi dell'intensa corrente di vendite vanno in parte cercati nei forti rialzi precedenti: quando i grandi investitori decidono di aumentare la liquidità, è normale che inizino dove i guadagni da portare a casa sono superiori. Ma il minore interesse per i titoli bancari dipende anche dai timori che parte dei soldi prestati in Asia e in Russia non tornino più indietro, e le cose peggioreranno se la crisi dovesse estendersi anche al Sudamerica. Il sistema bancario italiano è però fra i meno esposti nei confronti dei Paesi in via di sviluppo, e i fondamentali sottostanti al precedente rialzo restano in essere (contenimento dei costi, riduzione degli esuberi, forte miglioramento della redditività, febbre da fusioni e acquisizioni). Al momento preoccupano soprattutto il possibile calo di valore del portafoglio titoli e il rischio di interruzione nel trend di crescita del risparmio gestito. Ad esempio, per i sottoscrittori dell'Opv San Paolo, il rendimento resta brillante nonostante il titolo abbia perso in poco tempo più del 40% (dalle 32.000 lire del 17 luglio alle 18.500 dell'11 settembre). Buone nel medio periodo le prospettive legate all'integrazione con l'Imi. Titolo difensivo per eccellenza, Generali ha subito il ribasso in misura inferiore a molti titoli. Dopo il forte rialzo legato all'acquisizione di Amb, la recente correzione rende il titolo un'interessante occasione per gli investitori meno speculativi, interessati a una graduale rivalutazione dell'investimento nel medio periodo.
Persone citate: De Benedetti
Luoghi citati: Asia, Russia, San Paolo, Sudamerica
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