Quanto rendono ora i «Buoni fruttiferi»

Quanto rendono ora i «Buoni fruttiferi» Quanto rendono ora i «Buoni fruttiferi» QUANDO si parla di poste e risparmi la prima cosa che viene in mente è certamente il Buono postale, un investimento sempre molto gettonato, come ci confermano i numerosi interventi dei lettori, che molto spesso si scontrano, purtroppo, con la poca chiarezza degli addetti agli sportelli. QUALE RISPOSTA? Così, la signora Maria Ivaldi di Novi Ligure chiede di sapere quali sono «esattamente» i tassi in vigore oggi, visto che ha avuto due prontuari diversi (riportiamo le scalette con i rendimenti in tabella). Si tratta dei tassi in vigore dal 2/1/98 e mai più ritoccati. Quanto alla validità di questo investimento non possiamo che confermare che i Buoni si presentano tuttora come un'alternativa valida ai titoli di Stato per chi cerca un prodotto sicuro e la massima semplicità nella sottoscrizione, IN SALITA Con l'unica avvertenza di considerarli investimento di mediolungo periodo, dato che se vengono incassati prima che siano trascorsi 12 mesi dalla sottoscrizione viene restituito il solo capitale, senza alcun guadagno. Un prodotto sempre valido, dunque, soprattutto per chi ha la pazienza di aspettare, dato che i rendimenti crescono con il passare degli anni. E chi ha fatto questa scelta in passato è stato doppiamente premiato, perché si ritrova con titoli che offrono un guadagno netto annuo pari al 10,50% che salirà al 12% tra poco più di tre anni. Questo, infatti, è quello che accade per i buoni ordinari delle serie N, O, P/O, P, Q/P e Q, sottoscritti fino al 20/9/86. A prescindere dall'anno di emissione, questi buoni offrono oggi tutti lo stesso guadagno, perché si tratta di titoli che risalgono a un'epoca precedente l'ultimo ritocco retroattivo dei rendimenti deciso dal Tesoro nell'86, insieme all'introduzione delle tasse sui rendimenti dei Buoni, sul modello di quanto deciso per i titoli pubblici. EMISSIONI Allora, per non complicare eccessivamente il quadro rispetto ai Buoni in circolazione, si decise di applicare la nuova scaletta dei rendimenti dei titoli, visto che i rendimenti aumentano ogni cinque anni, ma considerando il capitale maturato al 31/12/86 e ripartendo, dall'1/1/87, con la nuova scaletta dei tassi. Per questo motivo tutte le serie sottoscritte in precedenza fruttano oggi lo stesso interesse. E questo vale fino al 30° anno dall'emissione. DA RISCUOTERE Così, per rispondere al lettore N.N. della provincia di Biella che chiede quali titoli sia meglio riscuotere per primi, possiamo indicare quelli sottoscritti a partire dall'ultimo trimestre dell'86, se intende garantirsi un reddito elevato da quelli ancora in vita, visto che continueranno a rendere alti interessi netti fino a 30 anni, diversamente da quanto accade con i buoni più recenti, che scontano la ritenuta fiscale oltre che interessi in partenza più bassi, come si può vedere dalla tabella. QUESITO Infine, per quel che riguarda il quesito della signora Angela Varetto di Torino, ecco quanto valgono i suoi buoni se vengono incassati entro il 31 ottobre prossimo: serie ON del 14/12/1982, lire 3.911.605; serie O/N del 30/12/1982 lire 977.900 ; serie O/N del 19/1/1983 lire 3.836.590 e lire 195.580; serie P/O del 16/11/1984, lire 6.351.555; serie P/O del 15/3/1985 lire 15.441.855. Se dovesse decidere di conservare questi buoni anche per loro varranno gli interessi indicati nelle tabelle. Invece se li incasserà dopo il 31 ottobre potrà ottenere una somma più elevata, perché gli interessi vengono aggiornati ogni due mesi.

Persone citate: Angela Varetto, Maria Ivaldi

Luoghi citati: Biella, Novi Ligure, Torino