CAPODANNO EBRAICO

CAPODANNO EBRAICO CAPODANNO EBRAICO 77 21 e 22 settembre si celebra Rosh-ha-Shanà R OSH-ha-Shanà, il 21 e 22 settembre, è il capodanno 5759, anniversario della creazione del mondo. Dio apre «libro della vita e della morte» dove sono scritte le azioni quotidiane, gli ebrei fanno il bilancio della propria esistenza. Simbolo della rinascita spirituale da celebrarsi nelle preghiere e nella tradizione. In Sinagoga viene letto il brano della Genesi che ricorda l'ubbidienza di Abramo quando accetta di sacrificare il figlio Isacco. Che Dio salva, appena Abramo dimostra di saper accettare la richiesta estrema. In ricordo dell'esempio dei Padri e come richiesta a Dio di indulgenza per il suo popolo. E' il suono dello Shofar, un corno di ariete, la voce simbolica con cui ci si rivolge all'Eterno. In famiglia si festeggia con dolci, pezzetti di mela intinti nel miele. Nei menù tradiziona¬ li italiani entrano piattini di granoturco, polpette di pollo con sedani. La Comunità torinese apre il Tempio grande in piazzetta Primo Levi la sera della vigilia, domenica 20. Poi ancora lunedì (alle 18,10 c'è «Ve-tashlich» cioè si buttano sassi, simbolo dei peccati, nell'acqua del Po al ponte Umberto I) e martedì. Seguono dieci giorni di pentimento che culminano il 30 settembre con Yom Kippur, il giorno di meditazione e digiuno. Occasione per chiedere scusa al prossimo degli eventuali sgarbi. E per impostare la propria esistenza. Ha significato religioso, ma anche chi è lontano dalla stretta osservanza rispetta Kippur, almeno parzialmente recandosi in Sinagoga. A rafforzare quel filo sottile e solidissimo che si chiama identità. Gli adulti hanno l'obbiglio di digiunare per 25 ore: non si mangia e non si beve, dalle 18,44 del 29 settembre (la vigilia) fino alle 19,50 del giorno successivo. Tempo vissuto soprattutto a meditare in Sinagoga. E' ancora il suono dello Shofar a scandire l'uscita dalla ricorrenza e l'inizio di un cammino per tener fede ai propositi di vita nell'anno che si apre. Maria Valabrega Figura di Charles Szlakmann trailo da «L'Ebraismo l'.(r l>riricif>ianti» di ( Umilino

Persone citate: Maria Valabrega, Rosh, Umberto I