Sportineria

Sportineria Sportineria TORINO, corso Bernardino Telesio, all'altezza del numero 81, grosso modo davanti ad uno di quei recenti locali gialloblù che hanno riempito la città di offerte, anche tardoserali, anche notturne, di videocassette, per fare tardi o tirar mattina con i film. Torino dunque, e in quel posto lì, davanti a quell'emporio là, la scritta sull'asfalto pittata in bianco, con qualche spray cremoso o gessoso, comunque efficace perché si legge proprio bene l'affermazione: «Pantani magico». Anche procedendo in auto velocemente non si riesce a non leggere la sentenza, affettuosa e tranciante. «Pantani magico»: pensiamo che sia la sola scritta di genesi sportiva su una strada di Torino, escludendo le strade della collina ciclisticamente visitate dal Giro del Piemonte e dalla Milano-Torino. Torino quasi centro, Torino casomai sporcata, ma sui muri, di scritte calcistiche, di solito guerriere, talora umoristiche, spesso blasfeme. «Pantani magico», oppure (le lettere sono tutte maiuscole) «Magico Pantani», se si legge prima l'aggettivo, che in effetti è pittato per primo, per chi arriva in auto sulla strada a senso unico. A proposito, voi leggete sulla strada, quando ci so¬ no certe scritte informative, «Area di servizio» o «Servizio di area»? Comunque la magia, oltre a quella di Pantani, presumibilmente al Giro e al Tour, è una scritta così in città, una scritta ciclistica. Possibile e comunque doveroso sperare che l'autore si faccia o sia fatto vivo. Perché si tratta di una scritta insieme poetica e storica, dice di una sensibilità rinata, e pazienza se la strada è sporcata. Pantani magico offerto agli automobilisti, spalmato sulla città che, quando ad essa approda una corsa di biciclette, enormemente si offende per le piccole offese portate al traffico. Una scritta che ripristina nel paesaggio urbano uno sport che da esso latitava dai tempi di Fausto Coppi. Una ribellione agli obblighi di pittare, e comunque soltanto sui muri, soltanto scritte di Juve e di Toro. Vadano i ciclofili in pellegrinaggio; ma meditino soprattutto gli automobilisti. Un omino le cui ossa sono state triturate da un'auto mentre lui alla fine di una corsa planava a valle in bici proprio su Torino, si appropria di un pezzo di strada, con la mediazione di un suo tifoso, di uno che magari non sa di essere un pittore, nel senso che davvero è un artista: dei sentimenti, e vi pare poco?

Persone citate: Fausto Coppi, Pantani

Luoghi citati: Milano, Piemonte, Torino