Grandi disegnatori d'alto mare

Grandi disegnatori d'alto mare AL SEGUITO DEI NAVIGATORI Grandi disegnatori d'alto mare Lavorarono con La Perouse, Cook e Malaspina N ELLA seconda metà del '700 le grandi potenze europee inviarono alcune grandi spedizioni navali ad esplorare le coste e le isole del Pacifico. Gli scopi erano due, uno politico, cioè stabilire zone di influenza come premessa alla colonizzazione, l'altro scientifico, cioè approfondire la conoscenza di popoli, animali e piante. Le principali tra queste spedizioni furono quelle dei francesi De Bougainville e La Pérouse, le tre dell'inglese Cook e quella, lunghissima, di Alessandro Malaspina, italiano al servizio della Spagna. Al ritorno in Europa le loro navi scaricarono una quantità strabiliante di animali esotici e di piante sconosciute che andarono ad arricchire i parchi dei sovrani, i giardini di acclimatazione, gli erbari dei musei; fu probabilmente il maggior contributo che sia mai stato dato alla conoscenza della biodiversità del pianeta. L'opinione pubblica apprese delle nuove scoperte soprattutto dai disegni (subito riprodotti in centinaia di esemplari dagli incisori e avidamente ricercati da collezionisti e mer- canti) di una schiera di pittori e disegnatori che, abbandonati i confortevoli studi europei, avevano accompagnato i navigatori in un'avventura esaltante quanto rischiosa. Sulla fregata «La Boudeuse» di Louis-Antoine De Bougainville, che compì il giro del mondo tra il 1766 e il 1769, era lo stesso Philibert Commerson, naturalista e botanico, a disegnare le piante che andava raccogliendo ad ogni scalo; la bougainvillea, il suo capolavoro, ha reso celebre il capo della spedizione. Sull'Endeavour di James Cook, salpato da Deptfort il 21 luglio 1768, i pittori erano due, Sydney Parkinson e Alexander Buchan. Parkinson era un giovane quacchero diligente e preciso, pronto a inserirsi in tutte le battute a terra compiute dagli scienziati che accompagnavano il navigatore inglese, con in testa Joseph Banks, futuro presidente della Royal Society, e il naturalista svedese Solander, allievo di Linneo. Ci ha lasciato centinaia di disegni (ora al British Museum) prima di morire sulla rotta del ritorno; per Buchan l'avventura era finita ancor prima, a Tahiti; Banks, che lo aveva scelto per l'imbarco, rimpianse la sua morte che gli aveva impedito di «intrattenere gli amici in Inghilterra con tutte le scene che avrebbe dipinto». Le due fregate della spedizione di Frangois de Galaup de La Perouse, la «Boussole» e la «Astrolabe» salparono da Brest il 1° agosto 1785. Il viaggio fu segnato da una serie di gravi incidenti; in uno di questi morì tra gli altri il meteorologo de Lamanon «dell'Accademia delle Scienze di Torino, incaricato del settore della storia naturale che studia la Terra e la sua atmosfera», come lo definisce La Perouse. I disegnatori erano Duché de Vancy e il luogotenente di vascello Biondelle per il paesaggio e le figure e i signori Prevost, zio e nipote, per i soggetti più strettamente scientifici. La spedizione si concluse tragicamente dopo due anni e mezzo di importanti scoperte in tutto il Pacifico; le due fregate scomparvero, probabilmente per una tempesta, dopo essere partite nel febbraio 1788 da Botany Bay, in Au¬ stralia (i resti furono ritrovati solo molti anni dopo sulla costa dell'Isola di Vanikoro, Nuove Ebridi) e con esse sarebbe scomparso il ricco materiale raccolto, compresi i disegni, se La Perouse, dalla Penisola di Kamchatka, non avesse deciso di inviarlo in Francia insieme con il suo diario. Dell'impresa fu incaricato un giovane ufficiale, Barthélemy de Lesseps (zio del futuro progettista del canale di Suez), che, da solo, attraversò a cavallo l'immenso territorio russo e l'intera Europa; fu l'unico superstite della spedizione. L'ultima delle grandi spedizioni navali settecentesche, quella guidata da Alessandro Malaspina dal 1789 al 1794, fu la più ricca di documentazione grafica (in parte esposta a Ge- nova alcuni anni fa per ricordare il grande navigatore, nativo di Mulazzo, presso Pontremoli). Sulle due navi, la «Descubierta» e la «Atrevida», si alternarono vari disegnatori spagnoli ai quali si aggiunsero ad Acapulco due pittori italiani, Juan Ravenet, nativo di Sala Baganza, presso Parma e Fernando Brambilla. Paesaggi, alberi, animali, scene della vita delle popolazioni incontrate, volti di dignitari locali, indigeni dall'abbigliamento esotico, è tutto un mondo meraviglioso destinato ad abbagliare gli europei. Invece tutta questa ricchezza finì sepolta in oscuri depositi. Era accaduto che Malaspi na, poco dopo il ritorno in Spa gna, era stato coinvolto in in trighi di corte ed era caduto in disgrazia agli occhi del re Car lo IV e del suo primo ministro Godoy; scaraventato in prigio ne senza processo per lunghi anni, anche i risultati della sua spedizione furono con dannati all'oblio. Solo alla metà del secolo scorso ne è cominciata la riscoperta, che dura tuttora. Vittorio Ravizza