Torna l'idrovolante

Torna l'idrovolante CONTRO LA CONGESTIONE DEGÙ AEROPORTI Torna l'idrovolante Con nuove soluzioni tecniche GLI aeroporti sono ormai prossimi alla saturazione a causa del continuo aumento del traffico. Un rimedio potrebbe essere quello di costruire aeroporti sul mare, come ha fatto il Giappone. Ma la soluzione è costosa. E' più realistico il ricorso ad un mezzo aereo appositamente creato per decollare e scendere sul mare, cioè l'idrovolante: gli idroporti costano meno degli aeroporti, e possono essere situati ovunque. Fino a poco tempo fa, tuttavia, c'era un impedimento per lo sviluppo dell'idrovolante: era meno veloce e portava un carico pagante minore. Nessuna compagnia aerea avrebbe voluto lavorare in perdita usando l'idrovolante. Ma il progresso cammina e la tecnica ha reso l'idrovolante competitivo in velocità e in carico pagante. E' nato così l'idrovolante moderno, le cui caratteristiche si possono riassumere in tre punti: 1) Adozione di un sistema di ammaraggio; 2) Riduzione della apertura alare; 3) Sistemazione dei motori in una sala macchine. Dotare l'idrovolante di un sistema di ammaraggio è stata una idea semplice, geniale e risolutiva; esso ha liberato l'idrovolante dalla inferiorità rispetto al mezzo aereo terrestre. E' costituito da tre gambe di forza, a somiglianza del carrello di atterraggio, retrattili nello scafo. Le gambe di forza, invece delle ruote, portano alette idrodinamiche ad incidenza variabile, comandata da una centralina elettronica. Qui sta la genialità della innovazione. Le alette servono: 1) da sostentamento in fase di involo e da freno in fase di ammaraggio; 2) controllano la stabilità laterale in acqua, nelle fasi di involo e di ammaraggio. Le alette riducono la velocità in ammaraggio; lo scafo incontra l'acqua a minore velocità, le sollecitazioni sono minori, lo scafo è più leggero. Le alette sostituiscono il classico gradino (il redan), lo scafo è meno angoloso, ha forma di buona penetrazione idro-aerodinamica, l'aereo è più veloce. Seconda innovazione: la ridotta apertura alare. Al congresso nazionale dell'Associazione italiana di aeronautica e di astronautica, tenuto a Napoli nell'ottobre 1997, studiosi dell'Università di Pisa hanno presentato un progetto dal titolo: «Proposai for a New Large Airliner with a non Conventional Configuration». E' un'ala nuova, di grande efficienza, è biplana, ha ridotta apertura. Terza innovazione: la sala macchine, come nelle navi, per i motori, dentro lo scafo. Si elimina così la resistenza delle navicelle dovuta ai motori e si acquista velocità. Recentemente si è inserito nel campo aeronavale un nuovo idrovolante emergente; che sfrutta l'ala con effetto suolo. Va sotto il nome di ekranoplan ed ekranoliot, coniato nella ex Unione Sovietica, che lo ha costruito per prima. Veramente il primo ideatore è stato un italiano, l'ingegner Roberto Oros di Bartini, che operò nell'URSS dal 1923 al 1974. Di questo idrovolante atipico si discuterà in un simposio dell'Advisory Group for Aerospace Research and Development della Nato, che si terrà ad Amsterdam (Olanda) dal 5 all'8 ottobre. Esperti russi e ucraini, espressamente invitati, illustreranno il misterioso, fino a poco tempo fa, ekranoplan, e gli occidentali quelli da essi ideati. Citiamo il francese Arlon, un ekranoplan originale, e l'italiano Spw-Ol (Surface Piercing Wing in Ground Effect) dell'Alenia - Sistemi Navali. Questo è un ekranoplan atipico, in quanto vola sì, sul mare, ma è ad esso asservito a mezzo di pinne recanti alette idronamiche e ugelli di eiezione degli idrogetti. Grande è l'attesa del mondo aeronavale per questo nuovo mezzo. Ne è già stata iniziata la costruzione, con sovvenzioni della Cee e del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Sarà operativo nel 2000. Un'altra iniziativa: si sta organizzando un Congresso internazionale sull'idrovolante, con la partecipazione dei modelli più recenti, nel 1999 a Trento, presso il Museo Aeronautico Caproni e sul Lago di Garda. L'idrovolante non entrerà in concorrenza e non sostituirà il mezzo aereo terrestre, ma darà un valido contributo al progresso del trasporto aereo. Nota positiva: l'industria italiana è entrata autorevolmente nella competizione internazionale per i nuovi mezzi aeronavali: un buon auspicio. Tullio Filtri Dal 5 all'8 ottobre se ne parlerà in Olanda per iniziativa Nato A sinistra, il disegno dell'SPW-2, idrovolante di nuova concezione in progetto all'Alenia: dovrebbe trasportare fino a 800 passeggeri Sopra, l'SPW-01, un modello più piccolo, da duecento passeggeri, ma strutturalmente pressoché identico La singolare soluzione dell'idrovolante ad ala quadrata L'idrovolante «2000» di concezione francese, da mille tonnellate

Persone citate: Tullio Filtri, Wing

Luoghi citati: Amsterdam, Giappone, Napoli, Olanda, Trento, Unione Sovietica, Urss