Quei buffi vascelli appesi ai palloni

Quei buffi vascelli appesi ai palloni MACCHINE Quei buffi vascelli appesi ai palloni PADRE Bartolomeu Lourenco, aprendo una cassa, prese un foglio che srotolò, dove si vedeva il disegno di un uccello, doveva essere l'uccellaccio. «Questo che vedi qui sono le vele che servono per tagliare il vento e che si muovono secondo che è necessario, e qui c'è il timone con cui si dirigerà la barca, non a caso, ma per mano e scienza del pilota, e questo è il corpo della nave dell'aria, a forma di conchiglia marina a prua e a poppa, dove si mettono i tubi del mantice per il caso che venga a mancare il vento, come tante volte succede sul mare, e queste sono le ali, senza di loro come si potrebbe equilibrare la barca volante, e di queste sfere non ti parlerò, che sono un segreto mio, basterà che ti dica che, senza quello che avranno dentro, la barca non volerà, ma su questo punto non sono ancora sicuro, e a questo soffitto di ferri appenderemo le palle di ambra, perché l'ambra risponde molto bene al calore dei raggi del sole per l'effetto che voglio, e questa è la bussola, senza la quale non si va da nessuna parte, e queste sono le carrucole, che servono per spiegare o raccogliere le vele, come nelle navi del 1 mare». Si può così aggiungere il Memoriale del convento (1982) di José Saramago alla variegata storiografia, talora alquanto contraddittoria, dei primi balbettii dell'aeronautica. Anche l'abate bresciano Francesco Lana Terzi, verso la metà del Seicento, si era cimentato con il progetto di una nave volante sospesa a palloni svuotati dell'aria che avrebbero dovuto sostenerla. E' intitolata a Bartolomeu Lourengo de Gusmao, «precursor de aeronautica», una delle ripide strade selciate che portano al Castello di Sao Jorge a Lisbona: come si vede, dall'intuizione alla realizzazione di un oggetto tecnico la strada è sempre in salita. Ma quanti turisti, arrivati in Portogallo per l'imponente Expo '98, avranno ricordato la «passarola»,. nonostante il nuovo aeroporto della capitale abbia celebrato con un grande azulejo l'oscura memoria di questo gesuita, nato in Brasile nel 1685, condannato dall'Inquisizione nel 1725, quando era già morto in Spagna a Toledo, nell'ospedale della Misericordia, il 18 novembre 1724? Vittorio Marchis Politecnico di Torino his rino

Persone citate: Francesco Lana, Gusmao, José Saramago, Lourenco, Vittorio Marchis

Luoghi citati: Brasile, Lisbona, Portogallo, Spagna, Toledo, Torino