Non c'è più matita blu di G. T.

Non c'è più matita blu LE GRAMMATICHE Non c'è più matita blu N EL settore della lingua già da un po' la tendenza è «grammatologica», una parola monstrum per dire che sono finiti i tempi delle grammatiche normative che imponevano il torto, e il dritto del si deve o del non si può. Accade all'interno di un testo che prevede le fasi dello studio, dell'apprendimento e della produzione come nei tre tomi (con audio-cassetta) del recentissimo Baldaccini-Pugliese-Zanti, II mio libro di italiano (Palumbo). Può succedere in una sorta di sistema divisibile e integrato come nell'antologia in tre volumi di Greco-Venturi, Proposte (Zanichelli), che si completa con le Proposte per comunicare di Pugliese-Zioni e I con le Proposte di grammatica italiana di Claudio Venturi. Al circuito che congiunge la riflessione alla pratica testuale, Ila teoria al fare d'officina, s'ispirano ormai tutte le più recenti «grammatiche» di giro. Dal «saper ascoltare», «saper parlare», «saper leggere» e «saper scrivere» del novissimo Sensini, La lingua italiana (Arnoldo Mondadori Scuola), con un disk che contiene un quaderno interattivo per la verifica, l'autoverifica e il recupero, al Laboratorio della lingua e del testo di MariottiSclafani-Stancanelli (D'Anna), dove il passaggio «dal sapere al saper fare» prende veste di vera e propria rubrica o eserciziario continuo. Ancora novità con L'italiano per comunicare di Franzi-Damele (Archimede edizioni), che nasce all'insegna dello «snellire» e del «rendere più maneggevole», e con Italiano oggi e domani di Maurizio Della Casa (La Scuola), che svolge la formula «multilibro» (tre libri in uno). Sessantotto moduk* o unità di lavoro, di cui La guida per l'insegnante indica le possi bilità d'uso e gli obiettivi, [g. t.]