VERSO IL '900, DI CORSA di Mirella Serri

VERSO IL '900, DI CORSA I LETTERATI VERSO IL '900, DI CORSA La sfida è selezionare gli autori, chi inserire e chi escludere Più spazio agli stranieri, al dibattito delle idee, alle arti LA rivoluzione sui banchi di scuola: spazzate via le vecchie storie e antologie, la letteratura italiana abbandona il suo tradizionale percorso. Erano come un fiume lento le pagine del «classico» manuale di storia letteraria con relativa scelta antologica, zeppe di nomi (presto dimenticati), in cui Bonvesin de la Riva precedeva Rustico Filippi seguito da Folgore da San Gimignano e tutti i «minori» preparavano l'apparizione di Dante - gran monumento, in un'alternanza di autori leader e scrittori più piccolini, fino ai giorni più recenti. Adesso il libro di letteratura per le superiori cambia aspetto, si trasforma in un torrente veloce e corre rapido verso il Novecento. E' una svolta radicale quella che ispirerà sempre più i libri di scuola degli anni a venire e trae origine dai «suggerimenti» e consigli del ministero capitanato da Luigi Berlinguer. La proposta, fatta agli storici, dal ministro della Pubblica Istruzione di porre l'accento sul «secol nostro» e di integrarlo con varie discipline (dalla musica allo spettacolo) ha sollevato non poche polemiche. Ma anche in letteratura nonostante molti con nostro» e di integrarlo con varpettacolo) ha sollevato non pocatura, nonostante molti conrasti e controversie, gli studiosi stanno accogliendo l'esortazione e sono al lavoro per cambiare i connotati a una storia letteraria che non mutava faccia da decenni. Persino Cesare Segre, autorevole filologo e sostenitore del confronto degli alunni con la classicità, ha deciso di modificare in parte la rotta: tempo fa aveva pubblicato una sua letteratura italiana per le scuole superiori (per Bruno Mondadori). Ora sta portando a termine una nuova niziative sempre per lo stesso editore, Leggere il mondo in cui la «musica» è mutata. «Bisogna adeguarsi alle richieste dei docenti - osserva Segre -. Questo esige una diversa distribuzione della letteratura nei secoli. Un tempo la scansione seguita da chi compilava un'antologia era data da un primo volume dalle origini al 400, da un secondo fino al 700 e da un terzo con l'800 e il 900. Non potrà più essere così se si vuole focalizzare l'attenzione sulla contemporaneità. Il progetto che ha in cantiere è concepito come una storia della vita italiana raccontata attraverso la letteratura, con molte informazioni sul costume e sulla vita quotidiana, sulle vicende politiche e su quelle artistiche in generale. Faranno la loro apparizione anche gli stranieri che hanno avuto più influenza sulla nostra produzione poetica, teatrale e narrativa, da Shakespeare a Cervantes agli scrittori americani, determinanti per capire i fenomeni più recenti». Sono stati dei veri e propri pionieri nel campo dell'inse- gnamento della letteratura italiana, Remo Ceserani e Lidia De Federicis, autori del fortunato manuale II materiale e l'immaginario che, quando fece la sua apparizione, fu una bomba tra le pareti scolastiche e si conquistò ampie adesioni nel corpo docente. I due coautori hanno deciso di mantenersi all'avanguardia e si cimentano con un'altra impresa scolastica. Cosa c'è di nuovo? «Credo che i giovani oggi debbano misurarsi con l'idea di modernità - osserva Ceserani - che ha origine verso la fine del Settecento e confrontare continuamente il proprio presente con la tradizione. Non si può più pensare di iniziare a raccontare ai ragazzi il Medio Evo per approdare passo passo alla seconda guerra mondiale. Non si arriva mai. Bisogna invece selezionare gli autori ed ò arduo, ogni volta, decidere chi inserire e chi eliminare. Un impegno faticoso è poi la costruzione, intorno a un testo letterario, di unità didattiche in cui si facciano confluire la linguistica e la storia, l'arte e la musica. Importante è che gli alunni si misurino direttamente con i testi letterari anche se "tradotti": purtroppo i giovani oggi non sanno più leggere una pagina di Petrarca o di Boccaccio. Nonostante sia un'ottima storia della letteratura quella di Giulio Ferroni per l'Einaudi, trovo che segue un'impostazione sbagliata, separando l'antologia dal racconto critico e dal dibattito delle idee». Una tempesta sconvolge le pagine della tradizionale storia letteraria. E ogni studioso segue strade personali: Ferroni, infatti, che sta preparando una serie di volumi antologici con cui corredare la sua Storia della letteratura italiana non ritiene le antologie letterarie così indispensabili: «A cosa serve far leggere brani degli Indifferenti o del Gattopardo? Romanzi e racconti devono essere affrontati integralmente. Un discorso diverso, naturalmente, riguarda la poesia che si può conoscere attraverso scelte consigliate. Io ho sempre rivolto grande attenzione alla contemporaneità: dei miei quattro volumi di "storia" letteraria il Novecento è sicuramente quello con maggior numero di pagine. Non si può più studiare cominciando dalle origini per arrivare ai giorni nostri: l'epoca moderna deve essere il punto di vista con cui si guarda al passato». Anni fa ad abbattere le frontiere e aprire all'integrazione tra letteratura italiana e straniere era stato il diffusissimo manuale antologico di Salvatore Guglielmino. Oggi il confronto con le altre letterature va per la maggiore: il critico letterario Alfonso Berardinelli non solo consiglia di studiare gli autori stranieri ma di farne l'asse portante dell'indirizzo scolastico. «Quando mio figlio aveva 14 anni, l'insegnante di italiano gli faceva leggere Sciascia per fargli capire il fenomeno della mafia. Io gli consigliavo Moby Dick e L isola del tesoro. Adesso che mio figlio ha superato la maggiore età con sidera indimenticabili le letture da me suggerite e ha un ricordo superficiale di Sciascia La letteratura italiana, da Dante a Montale e Gadda è oggi un oggetto quasi esoterico. E' un settore di studi ufficiale che viene sottoposto alle anali si di molti specialisti e docenti. Ma è sempre meno letta e conosciuta dalla maggior parte delle persone. Catullo è più at tuale di D'Annunzio, Omero lo è più di Fogazzaro e di Capua na. I singoli professori dovrebbero essere in grado di indicare ai loro alunni i libri da leggere. Meglio di manuali e antologie e gli apparentemente frivoli giochi di società in cui si fa l'elenco delle opere da salvare. E' un modo per mantenere viva la passione per la lettura e per la letteratura. Credo proprio di non sbagliare dicendo che l'obiettivo di un buon docente dovrebbe essere anche quello di insegnare ai ragazzi ad andare in libreria e di aiutarli a sapersi orientare tra gli scaffali». Mirella Serri Le opinioni di Segre, Ceserani e terroni: «Misurarsi con l'idea di modernità, guardare al passalo dall'oggi» Per Berardinelli conili saper indicare i libri migliori: «Catullo è più attuale di D'Annunzia, Omero più di Capuana» Cesare Segre

Luoghi citati: San Gimignano