Mediaset più vicina a Kirch di Gian Piero Moretti

Mediaset più vicina a Kirch VIDEO E GRANDI ALLEANZE Va avanti il «progetto Traviata», legato alla Superlega europea. Marina Berlusconi all'attacco Mediaset più vicina a Kirch II Milan in Borsa entro il Duemila MONTECARLO DAL NOSTRO INVIATO E' stato il giorno di Marina Berlusconi. Un debutto in casa, di fronte alla platea dei vertici di Publitalia, riuniti a Montecarlo come ogni anno per fare il punto su incassi, programmi, strategie ed alleanze, ma anche per confrontarsi con la concorrenza della Rai e delle holding che tentano la scalata al mercato televisivo europeo. La figlia del Cavaliere, vicepresidente Fininvest, ha esordito parlando del gran rifiuto a Murdoch che aveva offerto miliardi per Mediaset. Un no che ha aperto una nuova fase nel gruppo, confermando la validità dell'azienda e che ha ridato fiducia agli azionisti. Ha poi ribadito la «grande capacità di generare profitto», ricordando che negli ultimi quattro anni Mediaset ha pagato 3500 miliardi fra tasse ed imposte. «Il nuovo corso si chiama crescita e sviluppo» ha esordito riferendosi al futuro del gruppo. Ed ha aggiunto che la crescita dovrà coinvolgere tutti i settori aziendali: cinema, tv, editoria, pubblicità ed anche sport. E che lo sviluppo si avrà con lo sfruttamento della «catena del valore» delle aziende: da un libro edito dalla Mondadori si fa un film con la Medusa che si trasforma in videocassetta, che si trasmette in televisione. Sì, la televisione, che resta il centro dell'universo berlusconiano. Nel corso della convention, che puntava tutto su televisione e soldi («facciamo televisione per vendere pubblicità» aveva detto l'amministratore delegato Maurizio Carlotti) c'è stato un intermezzo calcistico a conferma di come ormai, con le pay tv, il calcio sia diventato spettacolo. Uno spettacolo che va oltre allo sport: «Entro il dicembre del 2000 il Milan sarà quotato in Borsa» ha confermato Adriano Galliani, presente alla convention, confermando che il «Diavolo» a Piazza Affari è ormai più di un'ipotesi. Ed è legato alla Superlega, anche se il progetto è antecedente al varo dei Campionati Europei di Calcio. «Del resto - ha detto Galliani vedo il calcio più nelle pagine economiche dei giornali che in quelle sportive». A conclusione della tre giorni nel Principato dedicata agli uomini-pubblicità ha parlato il presidente Mediaset Fedele Confalonieri. Ha confermato l'alleanza con la tv tedesca di Leo Kirch - il Progetto Traviata - ma ha precisato che «non si è trattato di un salvataggio ma di un progetto industriale». Poi ha ricordato che il tentativo di «tv europea» lo aveva già messo in atto dieci anni fa Silvio Berlusconi con francesi, tedeschi e spagnoli ma che c'era stata una forte forma di rigetto. «I tempi allora non erano maturi, ora lo sono. Però per fare un'alleanza che regga è necessario che i partners siano aziende in grado di produrre utili». Confalonieri ha esaltato il «largo ai giovani» che è un po' la caratteristica dell'ultima generazione del gruppo Fininvest, con un presidente di 44 anni, un amministratore delegato di 43 e la presenza ai vertici dei due figli di Berlusconi, Marina e Pier Silvio, entrambi al loro debutto proprio qui in casa Ranieri. «Una squadra giovane che ha già ottenuto i primi successi - ha ricordato sottolineando la performance di Carlotti in Spagna quando è arrivato a Telecinco l'azienda era sotto di 100 miliardi, ora ha recuperato ed è in attivo di 100 miliardi». In mattinata c'è stata la tavola rotonda su «L'Europa, le imprese e l'impatto sulla comunicazione». Vi hanno partecipato Roberto Testore, amministratore delegato di Fiat Auto, Alessandro Profumo (Credito Italiano), Corrado Passera (Poste Italiane) e Yves Barbieux (Nestlè Italia). Tutti hanno confermato il ruolo primario della comunicazione, all'esterno ma anche all'interno delle aziende. Testore ha ricordato che per la Fiat ormai l'Europa non è più sufficiente e che la- zienda punta ai mercati mondiali. Alla globalizzazione. E per ribadire l'importanza del ruolo della pubblicità nella promozione del prodotto ha evidenziato come, per ogni Paese extraeuropeo, dove si producono e si vendono auto Fiat (Brasile, Turchia, Argentina, Polonia) siano stati ideati spot con messaggi specifici che tengano conto anche dell'«orgoglio nazionale» di quei Paesi. Gian Piero Moretti Fedele Confalonieri presidente della Fininvest e (a fianco) Marina Berlusconi vicepresidente Fininvest

Luoghi citati: Argentina, Brasile, Europa, Montecarlo, Polonia, Spagna, Telecinco, Turchia