Telecom siringe sulla pay-tv

Telecom siringe sulla pay-tv Intesa con Murdoch e rilancio di Socrate in agenda nel consiglio di venerdì Telecom siringe sulla pay-tv Conti affiancherà Rossignolo? MILANO. Intesa con Murdoch e Rai sul fronte della pay tv; via libera al nuovo progetto Socrate; varo del piano industriale triennale del colosso telefonico, ormai atteso da mesi. E, cosa non meno importante, il primo confronto tra gli azionisti sul nome di chi potrebbe, presto, affiancare come amministratore delegato Gianmario Rossignolo, per realizzare gli obiettivi previsti dal piano: l'attuale direttore finanziario Fulvio Conti che il presidente vorrebbe lanciare alla guida del gruppo dopo l'avvio delle sospirate alleanze internazionali cui sta lavorando proprio Rossignolo. Sull'orizzonte di Telecom, al proposito, si profila, oltre agli sforzi in Europa e in Sud America, un'alleanza con un operatore locale Usa, con cui sono in corso trattative in stato avanzato. L'obiettivo, però, non è tanto di colmare una lacuna geografica nella mappa Telecom, quanto di arricchire, grazie al nuovo partner, il portafoglio delle tecnologie e dei servizi in mano a Telecom, soprattutto sul terreno della trasmissione dati e di Internet, decisivi per presidiare l'utenza affari. Eccola, in sintesi, la ricca agenda del consiglio di amministrazione di Telecom di venerdì, primo grande appuntamento d'autunno per il colosso telefonico, che ha ieri recuperato, almeno in parte, ( + 2,5%) lo scivolone di lunedì in Piazza Affari. All'ordine del giorno, per la verità, non figura la materia della nomina dell'amministratore delegato. Eppure, svanita l'ipotesi Livolsi, Rossignolo sembra deciso a candidare Conti, ex Ferrovie, uomo della finanza Telecom. E, almeno per ora, non è arrivato alcun veto dalla platea dei grandi azionisti. L'obiettivo del presidente, comunque, è prima di chiudere le grandi alleanze internazionali, poi di affidare la gestione al nuovo amministratore delegato la cui nomina, ha sottolineato ieri l'amministratore del Credito italiano Alessandro Profumo, «comunque spetta al consiglio di amministrazione nel suo insieme». Prima, però, occorre, definire la sorte di Stream e chiarire così le prospettive dell'avventura nella tv digitale, decisiva per il futuro del colosso telefonico. «Il nostro obiettivo - si è limitato a dire Massimo Sarmi, direttore generale di Telecom è di arrivare a un accordo da poter presentare in consiglio. Questi giorni pertanto saranno occupati da una trattativa continua con i nostri partner». Si tratta, in altri termini, di dar forma all'intesa a tre, Rai-Telecom-gruppo Murdoch sul fronte della tv digitale, superando le perplessità del mondo politico e le resistenze della concorrenza, tutt'altro che lieta di vedere il magnate britannico, neo-proprietario del Manche¬ ster United, metter le mani sui diritti per il calcio (con un investimento rilevante) per la tv digitale, attraverso l'alleanza a tre. La materia è delicata, soprattutto dal punto di vista politico, e non a caso una delegazione di Telecom e Rai si è recata dal ministro delle Poste Antonio Maccanico per ribadire l'interesse a chiudere in tempi rapidissimi le trattative. E Maccanico girerà la decisione politica a Romano Prodi in persona, subito dopo il suo rientro dagli Stati Uniti. Per Telecom è un passaggio decisivo. Non si tratta, infatti, solo di dare un futuro a Stream, ma di tracciare una strategia che permetta il rilancio, in versione rivista, del piano Socrate. Archiviata la prospettiva, megalomane, di posare cavi in tutta la Penisola, si tratta ora di far marciare una strategia su due fronti: per la clientela privata, un'offerta basata sull'offerta di «entertainment» sui canali tv («Murdoch ha precisato Sarmi - oltre ai diritti per il calcio è anche interessato ad aver un ruolo importante nella società che gestirà la piattaforma»); per la clientela affari un'offerta di servizi per la trasmissione dati e Internet. «Stiamo sperimentando ha rivelato Sarmi - una nuova tecnologia, Vdsl, che ci permetterà di far passare sei canali tv sui cavi di rame, contro il solo canale consentito dall'attuale rete». [u. b.] Gian Mario Rossignolo presidente della Telecom

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