Per il gruppo Rat un anno a due velocità

Per il gruppo Rat un anno a due velocità La crisi asiatica e la caduta del mercato sudamericano comprimono gli utili, ma non il fatturato Per il gruppo Rat un anno a due velocità Semestrale buona, '98 difficile TORINO. La Fiat fa i conti con gli effetti negativi della crisi che ha messo in ginocchio buona parte delle economie emergenti, e chiude una semestrale con «risultati rilevanti in termini assoluti», ma con cifre in frenata rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il consiglio di amministrazione della multinazionale torinese, riunitosi ieri sotto la presidenza di Paolo Fresco, ha approvato un consuntivo per la prima parte del 1998 in cui si configura un utile netto di 2001 miliardi, inferiore ai 2263 dello stesso periodo del '97. Senza considerare i proventi straordinari la gestione ha fruttato 1854 miliardi, cifra in linea con il dato precedente (1910 miliardi) se valutata in termini omogenei senza comprendere la Snia Bdp ceduta in giugno. In sensibile espansione il fatturato, salito dell'8% a 46.700 miliardi. Al Lingotto nessuno nasconde le insidie di un'annata che si annuncia a duo velocità. La Fiat è nel mezzo di una importante fase di globalizzazione che l'ha portata ad orientarsi verso i grandi mercati del domani, l'America Latina, l'Est europeo e l'Asia. Questa strategia, unita alla concentrazione sul cosiddetto core business (l'attività collegata al settore motoristico), ha reso il gruppo più sensibile alle perturbazioni registrate negli ultimi mesi. Così quando sono esplose le turbolenze finanziarie del Sud-Est asiatico, la conseguenza per il gruppo di Paolo Cantarella è stata triplice: in tutti i settori si è accresciuta la sfida sul prodotto combattuta a colpi di listini ribassati; è aumentata l'aggressività dei concorrenti a caccia di nuovi sbocchi, soprattutto quelli provenienti dai Paesi dove la moneta è stata svalutata; si è avuto un forte calo delle immatricolazioni su piazze strategiche come il Brasile, che in passato avevano dato buone soddisfazioni al gruppo. Il risultato di tutto ciò non si legge tanto nella semestrale, quanto nelle parole che accompagnano le previsioni per l'intero esercizio. «Il compito che ci attende è reso più difficile dal quadro complessivo che abbiamo di fronte - afferma la Fiat e ci suggerisce cautela nel valutare le prospettive per l'intero 1998». In particolare, si sottolinea, non sono attesi «sostanziali miglioramenti» nei principali mercati ove il gruppo è presente e, anzi, è previsto un peggioramento per il Brasile. Pertanto, si delinea «un risultato che, tenuto conto del primo semestre e del deterioramento delle condizioni macroeconomiche, sarà inferiore a quello dello scorso anno». La semestrale. Il risultato ope rativo consolidato ha raggiunto 1300 miliardi (meno 494 rispetto al 1997) e, nel complesso, la redditività delle attività industriali è cala ta dal 4,4 al 3,3 per cento. Landa mento dei settori è stato fortemente differenziato con Iveco in netto mi glioramento, New Holland in buona evoluzione e Fiat Auto in diffi colta soprattutto per la crisi brasi liana: la redditività del comparto a quattro ruote è scesa dal 3 allo 0,4%, mentre il risultato operativo si è fermato a 101 miliardi di lire. Il capitale investito netto è dùninuito di 600 miliardi a 27.826 milardi, fatto imputabile in gran parte alla cessione della Snia: al netto di questa operazione, la posta ha fatto re gistrare un ciimento di 1300 miliar di. Buone notizie dal fronte della posizione finanziaria, attiva per 2655 miliardi per merito dell'elevato livello dell'autofinanziamento L'Auto. Lo scenario propone tin te fosche, anche se al Lingotto si ricorda il lungo corso dell'azienda e l'abitudine all'alternarsi dei cicli positivi e negativi con un preciso ((tutto questo lo abbiamo già visto» La fine degli incentivi, la sbandata della domanda brasiliana e il tifone asiatico hanno rallentato il processo di crescita degli utili dell'azien da. Lo scenario internazionale è cambiato, ma i piani del colosso torinese restano gli stessi. Al massimo, come nel caso della Russia, potrebbero subire uno sfasamento temporale. La capogruppo. Per la Fiat Spa c'è un utile lordo di 375 miliardi (609 lo scorso anno). Il dato risente del ritardato pagamento del dividendo New Holland con il quale si sarebbe su livelli superiori al bilancio precedente. Le previsioni per l'interno esercizio indicano un miglioramento rispetto al '97 (640 miliardi di lire). Le alleanze. Alle voci quasi quotidiane, la Fiat risponde ribadendo la convinzione di poter crescere da sola. Tuttavia, ciò non esclude altre possibilità, vista la «costante attenzione ad esaminare e cogliere le op- portunità che possono presentarsi». Gli obiettivi. Il dovere dell'azienda nei confonti dei suoi azionisti, sottolinea la Fiat, è continuare nell'espansione intemazionale, nello sviluppo del prodotto, nell'innovazione, nell'innalzamento della qualità, nella valorizzazione delle persone. Nel primo semestre l'obiettivo di creazione di valore indicato da Cantarella (che prevede per il 1998 un costo del capitale del 12%), «sia pur di poco, non è stato raggiunto per la contrazione del risultato operativo e per l'andamento sfavorevole del capitale di funzionamento» (cresciuto «in modo anomalo» insieme con le scorte in Italia, in attesa dell'ultimo mese di incentivi, e in Brasile). Si stanno operando le correzioni del caso. Quel che pare certo, comunque, è che il 1998 non ripeterà gli exploit dell'esercizio precedente. E' un momento, spiega la Fiat, in cui chi ha globalizzato viene colpito più di chi non ha fatto altrettanto. Ma le prospettive seguitano ad essere considerate vincenti: «Uno dei pilastri fondamentali del nostro sviluppo è la globalizzazione ed è nostra ferma volontà continuare a predisporre posizioni forti in anticipo sui nostri concorrenti nei nuovi mercati». La rotta non si cambia. «Con grande attenzione ai costi» avanza l'opera («intensa») di innovazione del prodotto che è reputata «garanzia essenziale dello sviluppo futuro del gruppo». Anche, e forse soprattutto, in questo momento di difficile congiuntura internazionale. Marco Zatterin «I piani non cambiano e la globalizzazione va avanti sui mercati che devono crescere» t t # f I CONTI DEI SEI MESI I PRINCIPALI DATI ECONOMICI E FINANZIARI CONSOLIDATI AL 30 GIUGNO 1998 Wm V25(f 1° SEMESTRE 1 ° SEMESTRE 1998 1997 (MILIARDI Dl LIRE) (MlLIARDI Dl LIRE) Paolo Cantarella e, sopra, Paolo Fresco LINGOTTO SETTORE PER SETTORE P'»* RICAVI NETTI miliardi di lire) automobili veicoli industriali macchine per l'agricoltura e le costruzioni prodotti metallurgici componenti mezzi e sistemi 01 produzione aviazione prodotti e sistemi ferroviari j editoria e comunicazione i assicurazioni diverse ed elisioni totale chimica-fibre-bioingegneria totale gruppo 26.244 6.231 5.727 1.244 4.005 1 semestre 1997 25.526 5.482 5.308 1.193 3.471 llli'MHiiHM (miliardi di lire) dipendenti Vor. f sentóre +2,8 +13,7 +7,9 +4,3 + 15,4 801 254 107 49 175 semestre 1997 1.012 152 70 153 Ver 1 VA. -211 + 102 + 19 -21 +22 30W8 numero 109.380 32.294 19.155 12.031 33.153 4.495 6.245 | 2.320 1.499 | 2.763 | 12.802 il 236.137 30/óf97 numero 119.841 31.979 19.033 11.693 25.576 4.265 6.804 2.465 1.460 2.796 9.799 235.711 8.184 Vor. VA. 10.461 +315 + 122 +338 +7.577 +230 -559 -145 + 39 -33 | +3.003 « +426 - 1 0.104 I - i|

Persone citate: Cantarella, Marco Zatterin, Paolo Cantarella, Paolo Fresco

Luoghi citati: America Latina, Asia, Brasile, Italia, Russia, Torino