Finanziaria, giorno di fuoco per Prodi

Finanziaria, giorno di fuoco per Prodi Vertice di maggioranza per cercare un'intesa con Rifondazione. Callieri: la crisi mi sembra inevitabile Finanziaria, giorno di fuoco per Prodi 77premier: non sono pessimista ROMA. Prima di mezzogiorno capiremo come andrà a finire la Finanziaria, e con essa il governo. I leader dell'Ulivo (D'Alema, in Argentina, sarà rappresentato dal suo braccio destro Minniti) si riuniranno infatti dalle 9,30 con il presidente del Consiglio per presentare le loro ultime osservazioni sulla bozza. Il governo conta di varare il documento nel Consiglio dei ministri di venerdì e di presentarlo alla Camera il primo ottobre a sera. Ma su tutto questo iter grava un «però»: il dissenso frontale di Bertinotti sull'intera manovra. Si potrà trattare? Ci sono margini per ricucire uno strappo che si configura per il governo come probabile e fatale al tempo stesso? Lo sapremo solo quando il segretario di Rifondazione si sarà pronunciato, anche se l'ultima parola spetta al Comitato politico nazionale del Prc che si riunirà il 3 ottobre. Prodi ieri appariva ottimista, fiducioso che Bertinotti, alla fine, accetterà il piano di politica sociale. Veltroni stesso ha detto che «non c'è ancora rottura» e i tecnici del Tesoro stanno studiando qualcosa da portare al tavolo delle trattative, anche se ormai è chiarissimo che non c'è nulla che possa essere stravolto, che i numeri sono quelli, che gli impegni comunitari recepiti dal dpef ci sono e restano, e dunque i margini di manovra sono esigui. Prodi, parlando a «Le Monde», ha detto che non ha alcuna inten- zione di recedere dalle sue scelte di fondo, «io faccio la legge finanziaria - ha detto - poi tocca ai partiti dire se sta loro bene o no. Non posso correre dietro le esigenze di ognuno. I miei impegni sono chia¬ ri. Che gli altri facciano le loro scelte e le motivino». Ci sono vincoli europei che gravano sulle scelte economiche del governo - dice in sostanza Palazzo Chigi - dai quali non si può dero- gare: «Che dovremmo fare? - si chiede il sottosegretario Enrico Micheli -, dichiarare guerra all'Unione europea per accontentare Bertinotti?». No, si capisce. Ma Bertinotti ha riacquistato la leadership del suo partito proprio sul dissenso duro e totale a questa Finanziaria, e se una soluzione non si trova, la maggioranza si sgretola, il governo cade, le elezioni anticipato sarebbero possibili e potrebbero riportare le destre al potere. Di fronte a queste prospettive, sono cominciati il pressing sul re- calcitrante segretario comunista da una parto e l'ennesimo conteggio al Tesoro por vedere se ci sono cose concreto da offrirò a Rifondazione, dall'altra. Il pressing è fatto di appelli diretti, corno quello di Cosare Salvi (Ds) affinché Bertinotti «rimediti» la sua scolta, oppure di scenari corno quello tracciato da Sergio Mat- tarella (Ppi), il quale provedo «dimissioni del governo» in caso cambiasse la maggioranza e «elozioni anticipato» subito. Con ricaduto, ovviamente drammatiche, sull'economia o sull'occupazione. E opera di convincimento l'ha fatta anche la Cgil, ox sindacato di Bertinotti: «Spero ci sia senso di responsabilità da parte di tutti ha dotto Sergio Collera'' - per evitare una crisi politica che avrebbe ricadute particolarmente negativo soprattutto por i più deboli, per coloro che hanno bisogno di una Finanziaria con forti elementi di novità». Ma Rifondazione potrà essere riconquistata alla causa dell'Ulivo solo con una svolta, ha ricordato Giuliano Pisapia (Prc): «Fate tutto quello elio potete - ha scritto in una lettera a Marini, D'Alema e Manconi -; mettete Prodi in condizioni di dare un segnale l'orto di svolta. Cambiare si può e si devo». E, in effetti, il governo uno sforzo por venire incontro a Bertinotti 10 sta compiendo: al Tesoro si parla, per esempio, di innalzare il l'ondo per la riduzione dell'orario di lavoro da 800 a 20(10 miliardi, di allargare gli sgravi sulla prima casa, di allargare la borsa por lo pensioni minimo. Ma i soldi sono quelli elio sono o non si intravedono margini por grandi concessioni, facevano capire ieri sera i tecnici. 1 libri di tosto gratis alle medio l'orso non sarà possibili; darli, la «maternità» allo donno disoccupato l'orso neppure, e cosi por altre sposo sociali. Se né trattative né pressing potranno smussare le riserve di Bertinotti, allora la ersi di governo ò da considerarsi imminente, anzi, è «inevitabile - por il vicepresidente di Conf industria Callieri - dato che 11 dissenso è troppo radicale rispetto al cammino che il Paose devo faro». A quel punto - e il consiglio della vicepresidente del Sonato Erisia Salvato (Prc) - tanto vaio andare subito allo urne e chiarirò ogni equivoco, una volta por tutto. Raffaello Masci OFFERTA DI PRODI A BERTINOTTI ORARIO LAVORO Impegnò per varò légge .35..0re..Rifinanziamen*o del fondo per là riduzione dell'orario {do 800 miliardi a 2000 miliardi) CASA ! Aumento deduzione Irpef (ora a 1.100.000 lire). ! Riduzione imposta registro su prima casa. Nei passaggi di immobile dai genitori a figli elevaménto franchigia attualmente esistente $u imposta successione FEDERALISMO FISCALE A partire dal 2000, alle ,. Regioni sarà assegnato j una compartecipazione ai principati tributi erariali per un importo di circa 70.000 miliardi PATTO DB STABILITA' L'introduzione del federalismo sofà controbilanciata da un patto di stabilità interno che impegnerà te Regióni a contenere le proprie spese per consentire il rispetto dei parametri di Maastricht PENSIONI : Aumento pensioni sociali, frale 60 eie 100,000 lire. Anche per le pensioni integrate ali minimo erogate dall'lrips (attualmente a 697.000 lire) ci sarà un piccolo ritocco Q OCCUPAZIONE jjpl^ Per leiimpirese che creei^sscs**?^ fqnno nuova occupazione al Sud è in arrivo la decontribuzione totale per tré anni. La misura deve ottenere il via libera della Ue e costerà circa 1000 miliardi per ogni 100:000 nuòvi posti di lavoro COSTO LAVORO Con gli introiti della Carbón fax (2000 - 2500 miliardi) saranno eliminati uno serie di oneri impropri che oggi gravano sul costo del lavoro per un peso di circa lo 0,6 per cento. Destinati à scomparire contributi ex Gescal, ex Enaoli e per gli osili nido CARBONTAX .Rimodulazione accise di prodotti petroliferi. Ver- ranno colpiti più il gasolio industriale e di meno il metano, mentre per la benzina super e verde il ritocco sarà abbastanza contenuto (20-40 lire il litro); si studia anche l'introduzione di una tassa sul carbone utilizzato soprattutto dall'Enel e nell'industria siderurgica JÉff| TASSE IMPRESE %x :# Riordinata la tassazione jfcSP del reddito d'impresa eliminando ogni differenza fiscale tra Spa, imprese individuali e società di ■ persone PICCOLE MEDIE IMPRESE Per quelle che operano nelle zone svantaggiote saranno introdotte norme per abbattere il costo del lavoro. In particolare l'ipotesi allo studio prevede di ricorre al credito d'imposta all'interno dei «de minimis» consentito dall'Unione europea RISPARMI Dei 9500 miliardi dì risparmi 1000 arriveranno da tagli a Poste e Ferrovie, 2000 dal patto di stabilità che vincoterà le Regioni fin dal '99. Circa 4000 miliardi arriveranno dai risparmi negli acquisti di beni e servizi nella Pubblica amministrazione, grazie alle misure già adottate. Ci sarà poi un nuovo giro di vite sul turnover e sugli straordinari per circa 300 miliardi FAMIGLIA || > , In arnvo un «bonus» ; 'W™ bimbo o un assegno famiglia per chi ha almeno tre figli e un reddito sotto i 30 milioni; aHo studio anche un buono libro per la scuola media INVESTIMENTI JMpMal Pacchetto di 36.000 mi!**!*::-: liardi di cui 1 0.000 per le aree depresse, 10.000 per le infrastrutture, 10.000 per fisco e agevolazioni agli investimenti e 6000 per strade, edilizia universitaria e incentivi industria Il presidente del Consiglio Romano Prodi

Luoghi citati: Argentina, Roma