«Romano, so leggere anch'io»

«Romano, so leggere anch'io» «Romano, so leggere anch'io» II segretario Prc: impara a rispettarci ROMA. «Fausto, leggila bene», raccomanda Romano Prodi. Ma Fausto Bertinotti non accetta il consiglio e rispedisce la missiva al mittente: «E' una cattiva sollecitazione - dice il segretario di Rifondazione Comunista in Tv, ospite del «Pinocchio» di Gad Lerner -; il Presidente del Consiglio deve imparare ad accettare che tutti sanno leggere come lui e che si possono avere opinioni diverse». Doveva essere l'occasione per mettere faccia a faccia Bertinotti e Cossutta, dopo mesi di scontri a distanza. Ma l'Armando ha detto «no». E così, ieri sera, la puntata di «Pinocchio» su Raidue si è ridotta a un confronto a metà, fra la base milanese di Rifondazione e il suo segretario nazionale. Assenti Cossutta e i «cossuttiani», hanno partecipato i militanti più vicini a Bertinotti (con una «rappresentanza» della sinistra Prc), un gruppo di diessini e alcuni popolari. Ma il «grande» confronto-scontro non c'è stato; e la chiarificazione sui nodi di dissenso e sulle strade possibili per superarli resta tutto interno al partito. «Il sacrificio e l'impegno degli iscritti a Rifondazione comunista - ha scritto Cossutta a Lerner - non può essere messo minimamente a repentaglio anche da chi ha contribuito a fondare questo partito. Ringrazio dell'invito; ma il confronto televisivo fra tesi diverse ed anche contrapposte potrebbe risultare lacerante e distruttivo per il partito dei comunisti italiani». Di diverso avviso, Bertinotti. Dice di essere lì non per spettacolarizzare le divisioni presenti nel partito, ma per spiegare le ragioni del dissenso col governo su Finanziaria e strategie future. Parla alla vigilia del vertice di maggioranza sulla manovra per il '99 ed esprime pessimismo. «Il governo non sa dove andare», sostiene fra l'altro. Ma riba¬ disce a nche che Riiondaziono non si batte «per la rottura, ma per avere delle cose», per la gente. Due i temi indispensabili per una vera «svolta», secondo il segretario dei neocomunisti: la lotta alla disoccupazione e la lotta alle ingiustizio sociali. Sul tema dell'occupazione, aggiunge Bertinotti, il governo «ha registrato un insuccesso clamoroso, un fallimento; non si è fatto nulla». Per questo, il Prc chiede assunzioni pubbliche («per fare - spiega - del lavoro buono», soprattutto nel campo della difesa del territorio). Altro argomento di battaglia: superare le ingiustizie sociali. Il segretario di Rifondazione chiede interventi «sui costi dei servizi» a partire dall'abolizione dei ticket sanitari, dolio tasse sulla prima casa, dei libri gratuiti per gli studenti e dell'aumento delle pensioni sociali e minime; il tutto attraverso una più efficace lot¬ ta all'evasione fiscale, che in Italia ò la più alta in Europa. Infine, un avvertimento a Massimo D'Alema. L'ultima parola per evitare la rottura tra Rifondazione comunista o l'Ulivo tocca, secondo Bertinotti, al leader dei diessini: «L'ultima parola per l'unità non sta a noi, ma alle forzo della sinistra moderata: se scelgono l'impianto liberista, scelgono loro la rottura». Il campanello d'allarme è rivolto anche contro il progotto di un «Forum» mondiale dei progressisti. «Se le forze socialdemocratiche scelgono la via di Blair e di Clinton, quella di un liberismo temperato, tra la sinistra di classe e la sinistra moderata si aprirà una contesa - spiega Bertinotti -. Se invece la socialdemocrazia sceglie la via di Jospin, è possibile riprendere un cammino comune, ferme restando le differenze strategiche che vi sono tra queste due forze». [m. tor.] Ma Cossutta non va in Tv da «Pinocchio» e salta il confronto «Non posso lacerare il mio partito» A r Armando Cossutta presidente di Rifondazione comunista

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