IL BOOMERANG di Gabriele Romagnoli

IL BOOMERANG IL BOOMERANG UNEW YORK N colpo di boomerang non ha chiuso la sporca guerra. A sorpresa. Bill Clinton ha vinto la battaglia del VideoDay e, rafforzato dai sondaggi e dai mercati, è sbarcato sulla riva della sopravvivenza, ma il conflitto continua e nuove mosse si annunciano. Gli strateghi analizzano gli eventi di lunedi e ne traggono una lezione che smentisce von Clausewitz: non pagano gli attacchi frontali dove il nemico appare scoperto. La spallata non c'è stata. Il presidente ha retto e, anzi, il suo indice di popolarità è salito di sei punti, come anche, in percentuale, l'opposizione all'impeachment. La gente si è, una volta di più, schierata in maggioranza dalla sua parte, non tanto perché la sua causa meriti, quanto per il ripudio delle armi usate dagli avversari. L'ondata di fango non ha travolto Clinton, è rimasta lì, sospinta sulla battigia dalla furia degli elementi politici e la popolazione si è ritratta, per non essere definitivamente contaminata. Avesse abbandonato Clinton, l'avrebbe ucciso. Rimanendo con lui, lo tiene in piedi, ma non lo mette in salvo. La strategia repubblicana prevede ora il ricorso all'infausta «onda lunga»: una marea ili melma che, anziché riversarsi di colpo, cresce lentamente, giorno dopo giorno, senza concedere tregua. Il calenda- Gabriele Romagnoli CONTINUA A PAG. 4 PRIMA COLONNA

Persone citate: Bill Clinton, Clinton