Stasera Temirkanov un ritorno a Torino di Leonardo Osella

Stasera Temirkanov un ritorno a Torino SETTEMBRE MUSICA.I1 direttore russo al Regio Stasera Temirkanov un ritorno a Torino E venne il giorno di Yuri Temirkanov. Stasera alle 21 l'illustre direttore russo darà il via al concerto che vedrà schierata al Teatro Regio la «sua» Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, alla quale sovrintende da dieci anni dopo avere lasciato quella del Teatro Kirov. E' uno degli appuntamenti più attesi di Settembre Musica, perché Temirkanov garantisce la qualità (è succeduto direttamente al suo grande maestro, Evegenij Mravinskij) e lo spettacolo: dirige senza bacchetta, ma con le mani e gli sguardi crea un rapporto magico con l'orchestra, e i risultati sono esaltanti. I torinesi lo sanno benissimo e non dimenticano le sue presenze con l'Orchestra Sinfonica della Rai (non ancora Nazionale, ma di Torino) nella «Seconda» e «Terza» di Mahler, nella «Dama di picche» di Ciaikovksij in forma oratoriale, ecc. Stasera Temirkanov propone un programma dai due volti: russo nella prima parte, francese nella seconda. Una proposta che gioca molto sul colore e sulle mutevolezze timbriche. Si comincerà con Nikolai Rimskij-Korsakov, che sui virtuosismi coloristici ha puntato molte carte, lasciandone anche ampia e preziosa traccia nel suo trattato di composizione. Si ascolteranno la «Suite» dalla «Fiaba dello Zar Saltan» e «Introduzione e Marcia Nuziale» da «Il gallo d'oro». Sono pagine brillanti e scintillanti: ma le opere da cui furono tratte ebbero al loro tempo anche un certo peso politico, dal momento che costituivano una sia pur larvata satira nei confronti del potere zarista. La suite dallo «Zar Saltan» comprende tra l'altro il popolare «Volo del calabrone», oggetto di trascrizioni per tutti gli strumenti possibili. Del «Gallo d'oro» saranno presentati, come si è detto, l'«Introduzione» e la «Marcia nuziale»: i due movimenti estremi della Suite scritti di proprio pugno dallo stesso Rimskij, mentre gli altri due, previsti ma non composti per la sua scomparsa («Lo Zar Dodon sul campo di battaglia» e «Lo Zar Dodon e la Regina di Chemakha»), si debbono al genero Maximilian Steinberg e ad Alexandr Glasunov. Nella seconda parte si ascolteranno altre due «Suites», quelle che costituiscono il balletto «Daphnis et Chloé» di Ravel: pagine di infallibile suggestione anche nella versione «alleggerita» di stasera, cioè senza la partecipazione del coro. Ma pure il pomeriggio di Settembre Musica si presenta oggi assai bene. Alle 17, in Conservatorio, è di scena l'orchestra Camerata Ducale, che si è posto tra gli obiettivi principali quello di valorizzare l'opera di Giovan Battista Viotti, uno dei maggiori compositori piemontesi. Con i giovani agguerriti solisti Guido Rimonda e Cristina Canziani, si ascolteranno la «Sinfonia concertante in fa maggiore per violino, pianoforte e orchestra» e il bel «Concerto in re maggiore per violino e orchestra n. 4»: due lavori che documentano il valore del Maestro di Fontanetto Po e l'influenza che egli ebbe, per esempio, su Niccolò Paganini. Leonardo Osella Il direttore d'orchestra Temirkanov

Luoghi citati: Fontanetto Po, San Pietroburgo, Torino