Ancora da pagare 201 mila multe

Ancora da pagare 201 mila multe I verbali e le contestate piste ciclabili «contromano» accendono la Sala Rossa Ancora da pagare 201 mila multe «L'arretrato è smaltito» Multe arretrate, piste ciclabili. La viabilità e le infrazioni al codice della strada hanno tenuto banco, ieri sera, in Sala Rossa. Si sono superati i confini delle tradizionali alleanze sulla scelta di far correre i ciclisti in direzione opposta al traffico automobilistico in via Bertola. Multe arretrate. Oltre 201 mila nel '98, 171 mila nel '97, 177 mila nel '96. Negli ultimi sette anni, complessivamente, superano quota 900 mila le multe non pagate (relative ai 5 anni precedenti). Tante? Il 15-20 per cento di quelle emesse, ha detto il vicesindaco Domenico Carpanini, rispondendo a un'interpellanza del consigliere comunale del Polo, Raffaele Costa. «Il problema è che negli anni '89, '90, '91 - ha spiegato Carpanini - c'è stato un cumulo di queste multe. Forse è lì che è maturata in troppi cittadini l'idea che le contravvenzioni potevano anche essere non pagate. Non è così. La multa arriva e la Città farà ogni azione per incassare il dovuto. E' una forma di civiltà, di rispetto anche verso chi ha pagato a tempo debito». Quest'anno, le cartelle inviate dalla Conrit - concessionaria per la riscossione, incaricata dal Comune -, sono 201 mila, equivalgono a 46 miliardi di lire. Novemila riguardano contravvenzioni emesse nel '97. «Segnale chiaro che ci siamo messi al passo - ha aggiunto Carpanini -, abbiamo smaltito il cumulo degli anni pre cendenti. E questo è utile anche per il cittadino moroso: lieviteranno molto meno le penali». La multa non pagata raddop pia, e in seguito vede aggiungersi ogni sei mesi una penale equivalente al tasso del 10 per cento «Dopo 30 mesi si arriva a pagare il 54 per cento di interessi, visto che ogni semestre capitalizzano anche quelli», ha osservato Costa, promettendo una proposta in Parlamento affinché la percentuale sia agganciata al costo della vita. «Negh Anni Ottanta - ha affermato - si viaggiava su un'inflazione del 16-20 per cento, ora è diverso. Adeguiamoci». Ma questo è un compito del legislatore, non è nei poteri del Comune. «La nostra possibilità - ha aggiunto il vicesindaco - è di ridurre gli anni di esposizione, e siamo al pari di Bologna, Firenze Genova che stanno smaltendo le multe datate '97». Torino è da vanti a Milano ('95), Venezia, Ro ma e Napoli (tutte ancora alle prese con le contravvenzioni del '94). Miliardi da recuperare, di cui si riduce l'entità: per l'anno prossimo l'amministrazione rivi ca ne ha previsto una ventina Vìa Bertola. Contro la pista ciclabi le contromano rispetto al traffico automobilistico sono critici an che i consiglieri di maggioranza Paola Monaci, Michele Paolino (Alleanza per Torino), Giovanni Porcellana (Ppi), persino Silvio Viale, verde come l'assessore all'Ambiente, Gianni Vernetti, che ha disposto il provvedimento. Ieri in Consiglio la scelta di Vernetti è stata contestata, per la pericolosità, anche da Renato Bressan (area Dini), dal neocapogruppo di An Ferdinando Ventriglia (il vice è Giuliana Gabri), dal leghista Pietro Molino e da Giusepep Dondona (Forza Italia). Al contrario il consigliere d'opposizione, Mauro Battuello (Cdu), come l'ex assessore Marziano Marzano - ideatore delle piste ciclabili nelle giunte Novelli - hanno preso la difesa di Vernetti sollecitando maggiore coraggio nel diffondere la cultura della bici. «Va bene la pista ciclabile ma non contro le auto», ha ribadito Monaci. «Siamo d'accordo sull'obiettivo, ma attenzione al metodo usato per raggiungerlo», ha invitato Viale (ricordando che sabato per i ciclisti ci sarà un raduno pomeridiano in piazza San Carlo). «Se si vuole prendere esempio da altre città come Amsterdam, bisogna farlo in toto. Lì hanno parcheggi e metrò, noi no», ha obiettato Dondona. L'assessore ha ricordato che il piano era stato approvato nella scorsa tornata elettorale e che ora comincia a vedere l'attuazione, «Ma non è finito: via Arcivescovado sarà in parte destinata alle bici, in direzione verso via Roma. A quel punto potremo riservare la pista ciclabile di via Bertola nello stesso senso delle auto, verso Porta Susa». Il piano globale prevede la realizzazione di 70 chilometri di piste, capace di arrivare a 250 comprendendo quelle lungo le sponde dei fiumi. 1 leghisti Mario Borghezio e Molino hanno chiesto alla giunta di rivedere il piano di pedonalizzazione di via Lagrange. «Fatelo consultando i commercianti», hanno consigliato. [1. bor.] Il mercato di piazza Madama Cristina dove verrà costruito un parcheggio

Luoghi citati: Amsterdam, Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Torino, Venezia