In Piemonte frena la produzione industriale di Marina Cassi

In Piemonte frena la produzione industriale Nel secondo trimestre calano anche i consumi. A Torino i prezzi a settembre diminuiscono, inflazione all' 1,8% In Piemonte frena la produzione industriale Idati di Unioncamere: bene Asti e Cuneo, Biella fanalino di coda Rallenta la produzione industriale in Piemonte. Il primo effetto del dopo incentivi alla rottamazione si fa sentire in una delle aree che più si erano giovate dell'impennata di vendite di automobili. Dall'analisi congiunturale sull'industria manifatturiera condotta da Unioncamere, il secondo trimestre evidenzia un calo nella crescita della produzione •industriale: è salita dell'1,4 per cento contro il 4,7 in più che aveva raggiunto nei primi tre mesi del '98 e il più 3,8 dello scorso anno. L'analisi rileva che (da causa del rallentamento è senz'altro la fine degli incentivi dalla rottamazione che avevano favorito la ripresa nel '97». E aggiunge alcuni dati significativi: l'auto fa registrare una diminuzione di 1,4 punti rispetto allo stesso trimestre del '97. Va in rosso anche il tessile con meno 1,5 e la carta (- 5,9). Sono ancora brillanti i risultati della stampa e editoria che cresce del 7,6 per cento, dell'abbigliamento con un più 7,3 e della costruzione di macchine (+ 5,3). A li¬ vello territoriale le crescite più elevate sono appannaggio di Cuneo (+ 5,3 %) e Asti (+ 4,6 %), mentre Torino è sui livelli della media regionale (+ 1,3 %). Fanalino di coda Biella con una flessione del 3,1 %. E per il secondo semestre le previsioni sull'andamento della produzione industriale sono caratterizzate da mi «moderato ottimismo»: il 33 % degli intervistati prevede un aumento, contro il 21 % che è di parere contrario. Il «raffreddamento congiunturale» - come viene definito dalla ricerca Unioncamere - richiede «per essere superato, e riportarsi sulle orme degli altri Paesi dell'area dell'Euro che stanno marciando a ritmi quasi doppi rispetto a quelli italiani, l'avvio di un nuovo ciclo di investimenti». L'analisi Unioncamere fornisce anche altri indicatori per valutare lo stato dell'economia piemontese. La domanda interna ha accusato un calo intorno all'uno per cento rispetto al trimestre precedente, mentre quella estera è aumentata del 2,5 %, esattamente come tre mesi fa e meglio di un anno fa quando c'era stato un calo dell'1,4 %. Per quanto riguarda i consumi, la situazione appare «moderatamente favorevole nei confronti degli acquisti immediati, ma nel contempo si sono lievemente ridotti sia i progetti di spesa a breve termine sia le previsioni di spesa relative all'acquisto di auto e abitazioni». Sono rimaste stabili solo le intenzioni di spesa relative alla manutenzione dell'abitazione, anche grazie agli appositivi incentivi. E infine il dato relativo all'occupazione, vera nota dolente di un ciclo economico che pur tra alti e bassi ha dato segni di ripresa. Prosegue il ristagno e anzi si ipotizza una leggera diminuzione dello 0,2 % rispetto ai tre mesi precedenti. Le situazioni peggiori sono evidenziate dal tessile (- 2,4), dall'editoria (- 3,4); sul fronte opposto si collocano i mobili in legno (+ 5,6), la chimica (+ 2,5) e i mezzi di trasporto (+ 1,5). Ieri infine l'Istat ha reso noto che a settembre i prezzi al consumo a Torino sono diminuiti dello 0,1 % rispetto al mese precedente quando l'incremento era stato dello 0,2 %. Il tasso annuo di inflazione risulta pari all' 1,8 % contro il 2,1 di agosto. La variazione più sensibile si è avuta al capitolo spettacoli, cultura e ricreazione, con un calo dei prezzi dello 0,7 % rispetto ad agosto. La diminuzione dei prezzi di gas metano e gasolio da riscaldamento ha comportato una flessione dello 0,5 % al capitolo abitazione, acqua, energia elettrica, combustibili. In lieve calo (- 0,1 %) anche la voce relativa a mobili e servizi domestici, mentre sono rimasti invariati i prezzi di alimentazione e abbigliamento. Per quanto riguarda i generi alimentari, i rincari di pesce, caffè tostato, bevande, frutta e verdure sono compensati dalla flessione dei prezzi di carni, latticini, dolciumi, latte e patate. Marina Cassi

Luoghi citati: Biella, Piemonte, Torino