Sciopero bianco pochi disagi
Sciopero bianco pochi disagi Sciopero bianco pochi disagi Non ha provocato molti disagi lo «sciopero bianco» annunciato dalle rappresentanze sindacali rii base, aderenti alla Cub, della Federazione trasporti, dell'Atm. Ieri tram e autobus hanno circolato in maniera regolare senza problemi per gli utenti. A causare la protesta delle Rdb è stato l'accordo integrativo firmato domenica dalle rappresentanze sindacali di base di Cgil, Cisl e Uil e dall'Atm. Oggi sarà il giorno della verità perché si svolgeranno In assemblee dei lavoratori che dovranno decidere se accettare o meno l'accordo. Le Rdb sostengono che l'intesa raggiunta dai sindacati confederali con l'azienda non tiene conto delle reali esigenze dei lavoratori. Le Rdb affermano che «mentre nel gennaio '99 si contratteranno le 35 ore settimanali in tutto il Paese, nell'Atro si raggiungono le 39 ore. Le Rsu di Cgil, Cisl e Uil devono dare le dimissioni perché non hanno rispettato il mandato dei lavoratori». Ieri mattina alle sei i sindacalisti autonomi hanno effettuato volantinaggio nei depositi. Nei volantini si invitano i lavoratori a non superare il «limite di velocita consentito dal codice della strada stabilito in 50 km orari, a non l'are caso al ritardo accumulato, a soddisfare i propri bisogni fisiologici recandosi al più vicino posio con servizi igienici, a non rinunciare alla sosta al capolinea, a non accelerare quando il semalroro si predispone al giallo, a rallentare agli incroci». Insomma, uno sciopero cosiddetto «bianco». L'azienda, da parte sua, informa che «il codice della strada è sempre stato e continuerà a essere rispettato». L'Atm sottolinea anche di non aver ricevuto nessuna lamentela dagli utenti. L'azienda sottolinea anche quanto contenuto nell'accordo, e cioè che la «scadenza dell'accordo è fissata al 31 dicembre del 2002 e che sono previste scadenze intermedie per definire nuovi progetti riorganizzativi per liberare altre risorse che potranno finanziare aumenti del premio di risultato stabilito ora in 2 milioni e duecentomila lire annue».
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