Checcoli commissario alla Federmedici
Checcoli commissario alla Federmedici La Giunta, all'unanimità, conferisce l'incarico al campione olimpico di Tokyo '64 Checcoli commissario alla Federmedici Nizzola chiederà i danni per i mancati controlli ROMA. La giunta del Coni, convocata ieri per esaminare il problema del Laboratorio Antidoping e delle sue inadempienze, ha deliberato d'urgenza il commissariamento della Federazione medico-sportiva italiana. All'unanimità è stato chiamato all'incarico l'ing. Mauro Checcoli, due volte campione olimpico nel completo di equitazione a Tokyo 1964 e già presidente della Federazione sport equestri. Sarà affiancato nel suo lavoro da due magistrati con la funzione di sub-commissari e dovrà indire l'assemblea per le nuove elezioni entro 60 giorni. Il Consiglio nazionale del Coni il 13 ottobre sarà chiamato a ratificare la decisione della giunta, che ieri aveva chiesto di sentire il presidente della Federmedici, Giorgio Santilli. Ma questi non si è presentato, mentre le risposte fornite dai due responsabili del Laboratorio Antidoping (Nicoletti e Rosati) sono risultate «confuse e contraddittorie - ha detto Pescante - e, lungi dal chiarire la situazione, l'hanno ulteriormente complicata». Non si è capito, infatti, chi sia stato il vero responsabile del La¬ boratorio. La scelta di una quota percentuale di campioni da sottoporre ad analisi complete, inoltre, era del tutto arbitraria e affidata, senza alcuna procedura, al responsabile chimico, dott. Barbarulo, mentre la mancata conservazione dei documenti costituiva flagrante violazione delle norme Ciò. Il primo ad abbandonare l'aula della giunta è stato Rosario Nicoletti. Le sue dichiarazioni per certi versi sono risultate sorprendenti: «Chi è il responsabile del Laboratorio? E' una cosa che stiamo cercando di accertare... Non solo mi sembrava giusto, ma addirittura logico che si facessero limitati controlli sugli steroidi in quanto i calciatori, in questo campo, sono soggetti a basso rischio... Smaltivamo la documentazione cartacea del capo, perché avevamo carenza di personale e perché la Federcalcio, al contrario delle altre federazioni, non ci chiedeva mai conto di nulla... Ho preso visione delle norme Ciò solo a metà del 1997... La potenzialità del nostro laboratorio non consente di effettuare più di 40 controlli completi alla settimana (perciò 2000 all'anno a fronte dei 10.000 prelievi effettuati, ndr)... A mio parere, anche se non esistono documentazioni di recenti contatti con la Federcalcio, essa nel tempo non poteva ignorare la vera situazione». La Figc, da parte sua, ha chiarito che il presidente Nizzola ha appreso solo ai primi di settembre, dai mezzi d'informazione, dei controlli a campione e della mancata conservazione dei documenti e che soltanto il 18 scorso, al Consiglio nazionale del Coni, ha saputo che la distruzione dei documenti riguardava il calcio e non altri sport. Per questo motivo, Nizzola si è riservato di chiedere il risarcimento dei danni per violazione della convenzione del 1992 e una riduzione della cifra pattuita per i controlli antidoping «con riferimento ad analisi complete», minacciando nel contempo azioni giudiziali nei confronti di chiunque diffonda notizie in contrasto «non corredate da idonei mezzi di prova». Quanto a Pescante «la sua sorte - ha detto Nizzola a Milano - dipenderà dalla commissione Veltroni». Vanni Lòriga Mauro Checcoli, ingegnere, è stato due volte campione olimpico nel completo d'equitazione ai Giochi di Tokyo nel 1964
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