Toro, sarà Artistico a pagare di Bruno Bernardi
Toro, sarà Artistico a pagare Dopo i due gravi ko esterni, il tecnico granata corre ai ripari Toro, sarà Artistico a pagare Mondonico boccia il tridente in trasferta TORINO. Tre punti in tre giornate, uno in meno di quando c'era Souness. Ma non è la classifica ad allarmare il Toro, quanto una formula che non funziona. Terni come Cremona. Anzi, peggio. Dunque è ora di cambiare. E Mondonico sta pensando di ridisegnare, fra due settimane a Lecce, il Toro da trasferta: non più la coppia Artistico-Ferrante con Lentini libero di interpretare la partita come terza punta, ma un solo attaccante, Ferrante, con Lentini in appoggio. Artistico andrà in panchina, pronto a diventare il terzo attaccante o fare staffetta con Ferrante, come nell'andata di Coppa Italia con il Milan. E la stessa cosa accadrà domani a San Siro nel ritorno dove c'è da difendere il 2-0. Mancheranno gli squalificati Crippa e Bonomi e torneranno Maltagliati e Tricarico. Ma Mondonico, pur coprendosi con tre marcatori per contrastare Bierhoff, Weah e Ganz, chiede anche un gol ai granata: «Altrimenti saranno dolori, garantito». Domenica con il Cosenza, altra matricola, il tecnico confermerà il tridente: in casa il problema non si pone, almeno alla luce della netta vittoria sul Ravenna. Ciò che fa arrabbiare il Mondo è il Toro dai due volti: «Sei palle-gol con i romagnoli, neppure una a Terni, per lo stesso Toro. Mi chiedo dove e in che cosa ho commesso degli errori. Se fosse solo un difetto tattico per me sarebbe più facile correggerlo. Purtroppo è stata una brutta gara collettiva. Volevo delle risposte e quella di Terni è stata troppo negativa per essere vera». Mondo sapeva i rischi che correva in Umbria e si è trovato sotto di un gol in seguito a un corner. Sospira: «Un gol abbastanza fortunoso. E' il quinto che subiamo su calci da fermo. Ed è incredibile constatare che, con il Milan, gli stessi uomini non avevano concesso niente». C'è chi punta il dito su Lentini, come nodo tattico. Per Mondo il capitano lotta con impegno. E il fantasista nega di essersi imborghesito ma ammette che il suo passato glorioso non serve per fargli vincere le partite da solo. La punta granata«A Terni un gol foE' il quinsu calcio Artistico incassato ortunoso to subito da fermo» A Terni, Mondonico ha spostato Lentini da sinistra a destra, per indurre la retroguardia umbra a raddoppiare la marcatura, e consentire a Ferrante e Artistico di trovarsi uomo contro uomo. Ma i due bomber non hanno fatto la differenza. Il doppio centravanti e il tridente sono stati bocciati e il tecnico s'interroga, e interroga la squadra, se è colpa di uno schema oppure se è stato sbagliato l'approccio alla gara. O se ci sono vecchie paure che frenano i granata lontani dal loro pubblico. Ieri mattina a Orbassano i giocatoiri sono rimasti oltre un'ora negli spogliatoi per fare autocritica e per esaminare i prò (pochi) e i contro (tanti) di un progetto che non decolla. Mondo è sempre convinto di guidare un Toro da promozione: «Puntiamo alle prime quattro posizioni. Non so se i giocatori non si rendono conto del loro potenziale o se pensano di essere i più forti per volere divino. Abbiamo sviscerato anche gli aspetti psicologici, che ognuno deve risolvere per conto proprio. La B è strana. Anche Napoli e Atalanta sono in difficoltà. Il segreto è che di non deprimersi troppo». Il presidente Vidulich ne prende atto: «Il fatto grave è che rispetto a Cremona s'è compiuto un passo indietro. Una delle peggiori gare della mia presidenza. Deconcentrazione? Paura? Forse. C'è tutto il tempo per verificare cosa non va e intervenire. La squadra è forte. Peccato abbia perso. Era il momento ideale per andare in fuga». Mondo ribadisce che, per puntare alla serie A, il Toro deve imparare a vincere anche fuori casa: «Un progetto ambizioso non deve diventare presuntuoso. In me resta l'ebbrezza di andare in giro per prendere sempre tre punti: è la prima volta che mi succede in carriera. Non vorrei tornare a giocare per non perdere. Voglio ancora provare a vincere, magari con la giusta copertura e le giuste ripartenze». Può sembrare una retromarcia. E, forse, lo è. Ma il vecchio contropiede, interpretato in chiave moderna, può ancora pagare. Bruno Bernardi «A Terni incassato un gol fortunoso E' il quinto subito su calcio da fermo» La punta granata Artistico
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