Moratti a Simoni: proceda

Moratti a Simoni: proceda Moratti a Simoni: proceda «Ma non accetterò altri passi falsi» Poi promette 650 milioni di premi MILANO. Premi chiari e amicizia lunga. Scudetto, Champions League, Coppa Italia: Massimo Moratti «pagherà» solo la vittoria. Il presidente dell'Inter lo ha comunicato a capitan Bergomi e a Francesco Colonnese, ricevuti ieri in rappresentanza della squadra nerazzurra. Già definite le cifre: 300 milioni per il titolo di campione d'Italia, altri 300 per la corona in Champions League, 50 per la Coppa Italia. In tutto, 650 milioni. Netti e, naturalménte, a testa. Sballottato fra la lezione Real e il brodino Piacenza, Moratti non è più disposto ad accettare «errori fatali»: «Non voglio che i 60 mila abbonati dell'Inter - tuona il presidente nerazzurro debbano sentirsi costretti a venire allo stadio perché hanno già pagato, e non perché si divertono. Nello stesso tempo, non posso trascurare le condizioni psicologiche della squadra e dell'allenatore, obbligati a vincere. Simoni è una persona sensibilissima, ha sofferto molto gli attacchi feroci di certi giornali, non essendo abituato ad avere la stampa contro». A lume di naso, neppure la battuta di Berlusconi su Capello («se Moratti me lo chiede, glielo cedo»), deve aver tirato su il morale del tecnico interista. «Non c'era malizia, ne sono certo spiega Moratti -. Poi uno lancia il sasso, ma non è detto che spacchi la vetrina...». Il presidente passa in rassegna problemi e prospettive: «Ci sono ancora molte cose da sistema¬ re, ma, dopo aver parlato con il preparatore atletico (Bordon, ndr), mi rendo conto che i Mondiali li stiamo pagando adesso. Troppa è la differenza nella preparazione dei giocatori: c'è chi è già in forma e chi non ancora. Purtroppo, c'è stato il Real Madrid». Basta la parola, Real, per oscurarne il sorriso: «Ormai è fatta, non si può tornare indietro. Avanti tutta, tranquillamente: Simoni, la squadra. Il mio vertice con l'allenatore non era una "notizia": lo avrei incontrato anche in caso di vittoria. Tra l'altro, ho visto in tv Juve-Cagliari e mi sono reso conto del perché avessimo sofferto così tanto, domenica scorsa. Avere fiducia, e io ce l'ho, non significa che accetterò a cuor leggero altri passi falsi o errori fatali». Non è male, come viatico, per Gigi Simoni. Ancora Moratti: «Ronaldo sta crescendo. Simeone, nonostante il terribile dolore per essersi rotto due denti, ha voluto continuare dicendo che l'Inter viene prima di tutto, anche dei suoi denti. Ragazzi straordinari. Vi raccomando quel Dabo, a me è piaciuto moltissimo. Per tacere di Pirlo, capace, a diciannove anni, di dribblare tre volte un avversario davanti ai 70 mila di San Siro. Che personalità!». Un omaggio all'acume tattico di Djorkaeff e, per finire, un avviso ai naviganti: «La difesa balìa? L'esperto è Mazzola, ma noi, sul mercato, potremo solo vendere». [n. sor.] Il presidente dell'Inter, Moratti

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