Quartullo e i rom in «Ultimo banco»
Quartullo e i rom in «Ultimo banco» Piccolo film di Marino su Raidue Quartullo e i rom in «Ultimo banco» Pino Quartullo ROMA. Piccolo film anomalo, e perciò più pregiato, mercoledì sera su Raidue, diretto da Umberto Marino, commediografo teatrale ma anche sceneggiatore e regista. Costruito a metà strada tra un documentario e una fiction, «Ultimo banco» ha per tema l'integrazione scolastica degli zingari, argomento diventato di stretta attualità in questi anni, a Roma in particolare e nell'Italia in genere, sia perché i rom sono l'ultimo popolo nomade europeo, sia perché, dopo la guerra in Jugoslavia, molti si sono trasferiti nel nostro Paese. A provocare l'interesse di Umberto Marino verso quest'argomento due o tre cose: un lavoro fatto anni fa in una scuola media di frontiera a Lunghezza, vicino Roma; la notizia che un ragazzo rom della Magliana, obbligato a frequentare la scuola, si era rivelato un genio matematico; il ferimento in Toscana di una zingarella attratta da una bambola piena di esplosivo. Da qui è partita l'idea di raccontare l'amicizia tra due ragazzini di terza media: un bambino romano della periferia isolato dai compagni perché ama leggere e un ragazzino rom fuggito dai bombardamenti in Bosnia e costretto a stare in classe dalle leggi italiane, contro la volontà di suo padre. Unici attori noti Pino Quartullo, nei panni di un meccanico padre del bambino romano, e Ludovica Modugno, in quelli della preside. I due protagonisti giovanissimi, scelti dopo accurati provini, sono sconosciuti: Mirko Moscatelli e Davor Govorusic. Il film, girato con l'appoggio dell'Opera Nomadi, ha il merito di essere un ritratto il più possibile autentico sulla difficoltà reciproca che italiani e rom incontrano nella loro convivenza. Gli zingari rubano nelle case e nelle strade, e il film lo dice, e gli italiani detestano la loro vicinanza e alzano barricate in strada per far spostare i loro campi, e anche questo viene detto. In più, invece del solito finale consolante, stavolta c'è una conclusione tragica ma assai più realistica. E anche questo in una tv come la Rai che vuol fare servizio pubblico è un segno di maturazione. [si. ro.l Pino Quartullo
Persone citate: Davor Govorusic, Ludovica Modugno, Magliana, Mirko Moscatelli, Pino Quartullo, Umberto Marino
Luoghi citati: Italia, Jugoslavia, Marino, Roma, Toscana
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