Pupo: «In un disco tutto la mia storia»

Pupo: «In un disco tutto la mia storia» Un nuovo lp, a sedici anni dall'ultimo Pupo: «In un disco tutto la mia storia» «Avevo fatto alcuni tentativi a vuoto ora ho ritrovato là mia vena artistica» Enzo Ghinazzi, ROMA. Enzo Ghinazzi o Pupo-, se si preferisce chiamarlo con il nome d'arte, esce con un nuovo disco. Erano sei anni che questo profeta della canzoni per teenagers innamorate o adulte fanatiche di fotoromanzi, non usciva con un nuovo lavoro. E sedici ne sono passati dall'ultimo lp puppblicato. Qui ci sono le storie vissute e autobiografiche di Enzo e le vicende sentimentali di un uomo di 43 anni che ha molti ricordi. Nel disco insieme a cavalli di battaglia come «Giovanna», «Ciao come stai» e «Primavera», c'è anche un po' di storia del pop mieloso all'italiana con alcune delle canzoni più belle della sua discografia completamente riarragiate quali «Un amore grande» e «Firenze Santa Maria Novella». «Tutti quelli che hanno lavorato a questo nuovo progetto - ha raccontato Pupo che domani sera terrà a Roma uno show-case per presentare il ed - hanno davvero dato il massimo perché hanno capito che si tratta di un prodotto vero, genuino e sincero. Sono sicuro che i collaboratori come i fans, capiranno che l'ultimo mio disco risale al 1982 e a quell'epoca andai negli Stati Uniti, a Nashville, per incidere "Lo devo solo a te". Sì, sono passati 16 anni, e nel frattempo per la verità ho fatto altri tentativi, ma la vena artistica che tanto mi ha dato negli anni d'oro, si è riconfermata soltanto con la produzione di questo nuovo ed dove finalmente Enzo Ghinazzi e Pupo sono la stessa persona senza più problemi né etichette». Ma nel nuovo disco di Pupo ci sono anche due collaborazioni artistiche importanti che danno lustro e prestigio a tutto il lavoro. «Due grandi cantanti hanno accettato di lavorare con me in due delle più belle canzoni dell'album. Una è italiana, giovane n arte Pupo e dotatissima e si chiama Petra Magoni che forse qualcuno si ricorderà per una partecipazione a Sanremo giovani di qualche tempo fa. Con lei ho cantato "L'ultimo amore" e la versione italiana di "Non è un addio". L'altra, si chiama Robin Beck e con lei invece ho duettato nella versione internazionale (con le mie parti in italiano e le sue in inglese) sempre di "Non è un addio"». Anche l'immagine di Pupo è un'altra cosa da quella che siamo stati abituati a vedere a lungo. Niente più capelli cotonati e ciuffo ribelle, ma una pettinatura in linea con quella di un artista di 43 anni che vuole confrontarsi con il pubblico del Duemila ormai disabituato agli orpelli degli Anni Ottanta. «Tra l'altro - continua Pupe - la canzone che dà il titolo al mio disco "Tornerò'' è la stessa che ha reso famosi i Santo California nel '74 quando io facevo il rappresentante di dischi alla Baby Records e dovevo andare per negozi a proporre il disco. Volevo in questo modo fare un salto indietro nel tempo e insieme rendere omaggio al mio passato lavorativo che mi ha portato poi a fare il cantante e a entrare nel mondo delle sette note dalla porta principale». Al di là della nuova uscita discografica chiediamo a Pupo se ha mantenuto la passione per il gioco d'azzardo che nel '94, scommettendo con un nigeriano al casinò di Melbourne sulla vittoria dell'Italia contro la Nigeria, gli fece vincere poco meno di 200 mila dollari. «Sono e sarò sempre appassionato di gioco d'azzardo per cui, fate voi». Pupo sarà ospite della puntata speciale di «Quelli che il calcio» di sabato dove tiferà per la sua Fiorentina. Luca Dondoni Enzo Ghinazzi, in arte Pupo

Persone citate: Enzo Ghinazzi, Luca Dondoni Enzo, Petra Magoni, Robin Beck

Luoghi citati: California, Firenze, Italia, Melbourne, Nashville, Nigeria, Roma, Sanremo, Stati Uniti