Padre Pio e Biagi, lucido successo semplificando le cose complicate di Alessandra Comazzi
Padre Pio e Biagi, lucido successo semplificando le cose complicate THVU'&TIVU' Padre Pio e Biagi, lucido successo semplificando le cose complicate Atrent'anni dalla morte è stata avviata la causa di beatificazione di padre Pio. Ed Enzo Biagi gli ha dedicato uno speciale del «Fatto», in onda su Raiuno di fronte a 4 milioni 835 mila spettatori, il programma più visto della giornata, più del varietà che veniva subito dopo, l'omaggio a Peppino Di Capri per i suoi quarànt'anni di carriera (4 milioni 446 mila persone), più dell'ultimo segmento di «Buona domenica», il «Ballo di fine estate» (4 milioni 696), più della «Buona domenica» del tardo pomeriggio (4 milioni 57 mila), più di «Quelli che il calcio» (4 milioni 360 mila). Sono una consuetudine di successo, le strisce di Biagi. Sia grazie alla collocazione felice, sia grazie ai contenuti. Ed è inevitabile constatare come il giornalista riesca a condensare in poco tempo l'essenza di una notizia, di un fenomeno. Sentendo le persone giuste e facendo avvicinare il telespettatore al fenomeno stesso. Senza giudicare, senza interpretare, ma illustrando, I secondo gli intramontati I principi della cronaca. Lo spe¬ ciale su padre Pio, pur nella sua brevità, è riuscito a inquadrarne compiutamente la figura, contrastata dalla Chiesa, amata straordinariamente dai fedeli. Senza per altro fare dell'agiografia, né trascurando gli aspetti mercificati della devozione, l'industria dei santini e delle statuine, il paese d'origine, Pietrelcina, trasformato in un «centro turistico». Ci sono piccoli accorgimenti registici (la regia è di Loris Mazzetti) che aiutano lo spettatore a non perdersi: come, fondamentali, i sottopancia che comunicano l'identità dell'interlocutore, anche quando questo ricompare. Perché non è opportuno, non è conveniente presupporre che il pubblico sia tanto attento da ricordare come la persona intervistata in quel momento avesse già parlato poco tempo prima. E siccome quelle persone stanno entrando nelle nostre case, la buona educazione, ma anche l'accortezza, chiedono che esse ci vengano ripresentate. Hanno dunque parlato Renzo Allegri, il biografo del frate, Orazio Pennelli, direttore sanitario della «Casa sollievo della sofferenza», il pediatra Francesco Lotti, ma anche Lisa Gastoni, l'attrice, che è rimasta nell'immaginario di molti come la protagonista del protoerotico film «Grazie zia». Il pubblico, che tanto spesso si sente maltrattato dalla tv, e forse anche per questo la segue soprattutto quando non gli costa né fatica né attenzione, si sente invece rispettato, sente che quel programma è stato fatto proprio per lui, perché capisca certe cose complicate che paiono all'improvviso diventare più semplici. E' chiaro che niente è più difficile che rendere semplici le cose complicate. Sono partite ieri le due strisce rivali di Raiuno e di Canale 5, «In bocca al lupo» con Carlo Conti e «Superboll» (titolo tormentatissimo) con Fiorello. Sfida importante com'è importante il preserale, terra di conquista e di lancio dei tg. Se ne potrà parlare domani, quando si conoscerà anche il primo andamento dei giochi. Alessandra Comazzi
Persone citate: Biagi, Carlo Conti, Enzo Biagi, Lisa Gastoni, Loris Mazzetti, Orazio Pennelli, Padre Pio, Peppino Di Capri, Renzo Allegri
Luoghi citati: Pietrelcina
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