Per i giudici il matrimonio sema sesso vale lo stesso

Per i giudici il matrimonio sema sesso vale lo stesso «La moglie ha diritto all'assegno di divorzio» Per i giudici il matrimonio sema sesso vale lo stesso ROMA. Un matrimonio non consumato non è per forza un matrimonio inesistente. Almeno di fronte alla legge. E l'ex marito che divorzia non può addurre la mancanza di rapporti per non pagare, se il giudice lo stabilisce, il mensile all'ex consorte. Questo ha risposto la piima sezione civile della Cassazione ad un uomo che si era «ribellato» alle decisioni prese a Genova, dai giudici. Niente sesso, aveva in sostanza detto l'uomo ai giudici, anche a quelli della Suprema Corte, niente matrimonio ( «inesistente», rapporto «mai esistito») e dunque nessuna possibilità di applicare al suo caso i principi generali sull'assegno di divorzio, stabiliti dalla legge del 1970. A rivolgersi ai magistrati, perché dichiarassero cessati gli effetti civili del suo matrimonio e mettessero dunque la parola fine all'unione, celebrata in chiesa sei anni prima, era stato proprio l'uomo. La ragione era che non vi era stata «consumazione». Otto anni dopo, chiamato a decidere, il tribunale, una volta «accertata l'inconsumazione», aveva fra l'altro stabilito che alla ex moglie spettassero e la casa in comproprietà ed un assegno mensile di 250 mila lue. Alla donna poi, era stata affidata la figlia minorenne, stabilito in separata sede che la piccola non era nata dal matrimonio fra i due. La sentenza, confermata dalla Corte d'appello, per la quale si era di fronte ad una normale «procedura di divorzio», non è stata cassata dai supremi magistrati, che hanno rigettato il ricorso dell'ex marito. Infatti, «ai sensi dell'articolo 3, numero due lettera f» della legge sul divorzio, scrive la prima sezione civile, «la non consumazione non incide sull'esistenza e validità giuridica del matrimonio». [Agi] Le nozze in bianco non salvano il marito dal pagare l'assegno di divorzio

Luoghi citati: Genova, Roma