Sconti del fisco per chi assume al Sud

Sconti del fisco per chi assume al Sud Il ministro Treu: «Solo nel '99 dovrebbero essere creati 150 mila nuovi posti di lavoro» Sconti del fisco per chi assume al Sud Via libera di Visco alla vigilia del varo della Finanziaria ROMA. Via libera definitivo per i «bonus fiscali» a favore delle piccole e medie imprese che abbiano assunto o assumano nuovi lavoratori. In attesa del varo della Finanziaria '99, che seguirà al «vertice» della maggioranza fissato per giovedì, il ministro delle Finanze Vincenzo Visco ha dato ieri precise istruzioni per far partire rapidamente i «bonus fiscali» previsti dalla precedente Finanziaria e il ministro del Lavoro Tiziano Treu è al lavoro per precisare gli ultimi particolari dei provvedimenti diretti a dare una spallata decisiva al problema della disoccupazione. «Solo nel '99 - annuncia Treu - dovrebbero essere creati 150 mila nuovi posti di lavoro attraverso una serie di misure destinate a creare condizioni di convenienza per investire nel Mezzogiorno. Ma, sia chiaro: di tutto di più non si può avere, perché andremmo a ramengo, come è avvenuto venti anni fa». E il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enrico Micheli sottolinea che la prossima Finanziaria «sarà la prima da molti anni ad essere particolarmente attenta allo sviluppo e al riequilibrio dello Stato sociale». I «bonus fiscali» erano molto attesi e ad essi, con la manovra del '99, si accompagneranno gli sgravi previdenziali in corso di definizione, che consisteranno nella soppressione dei contributi per tre o quattro anni per le aziende che, investendo nel Sud, assumeranno nuovi lavoratori. E' probabile che la sfera di applicazione degli sgravi contributivi sia la stessa di quella chiaramente delineata ieri nella circolare esplicativa del ministro Visco, che è l'ultimo tassello mancante perché il nuovo meccanismo potesse mettersi in moto. I «bonus fiscali» (crediti di imposta di 10 milioni per il primo assunto e 8 milioni per i successivi fino ad un massimo di 60 milioni annui per il triennio '98-2000) spettano solo alle piccole e medie imprese in base a criteri europei: dovranno avere meno di 250 dipendenti, un fatturato annuo non superiore a 40 milioni di Ecu o un bilancio annuo non superiore a 27 milioni di Ecu ed essere «indipendenti, cioè non siano controllate con più del 25% del capitale da una società di dimensioni maggiori. I «bonus» saranno concessi alle aziende che abbiano stabilimenti nelle aree disagiate del Paese, anche se con sede legale altrove, ad esempio al Nord, ma ovviamente soltanto se le assunzioni vengano effettuate nelle località indicate. Le facilitazioni fiscali non varranno per tutto il Mezzogiorno, ma solo per le aree interessate da patti territoriali (anche se l'azienda non abbia sottoscritto il patto), per i co- I ministr muni che partecipano alle aree di sviluppo industriale (Asi), per i comuni montani, per le isole minori. Varranno per tutte le città del Mezzogiorno sopra i 120 mila abitanti, ad eccezione delle circoscrizioni del Napoletano di Voinero, Arenella e Fuorigrotta. Saranno prese in considerazione le assunzioni effettuate a partire dal 1° ot tobre '97. E' pronto, inoltre, il provvedi mento di sanatoria per far emerge re il lavoro nero, è definito il taglio di oneri previdenziali impropri che consentiranno la riduzione dello 0,6-0,8% del costo del lavoro, si sta pensando all'estensione di un bonus di 600 mila lire al mese già sperimentato per i giovani del Sud che vadano a formarsi per un anno in aziende del Nord, è al vaglio la possibilità di un ulteriore abbattimento del costo del lavoro. Ancora, il ministro del Lavoro assicura le imprese che per la fine del mese ci sarà un nuovo decreto di proroga del regime degli straordinari. Nello stesso tempo, gli esperti sono al lavoro su un'altra questione importante, sollevata dal presidente della Repubblica e rilanciata nei giorni scorsi dal sen. Gianni Agnelli: la «rottamazione dei lavoratori» sulla base di uno scambio anziani-giovani, che ha dato buoni risultati in alcuni Paesi europei. Treu ammette che «l'idea circola ed è sostenuta da alcuni», ma precisa che «non rientra nei nostri programmi attuali». Il dibattito, comunque, è aperto e la possibilità di scambio comincia a trovare conferme, dopo che ne hanno parlato anche il commissario europeo Mario Monti e il presidente della Confindustria Giorgio Fossa. Non mancano ovviamente gli scettici, come il presidente dell'Iri Gian Maria Gros-Pietro: «Non è detto che l'allontanamento o il pensionamento di un lavoratore anziano significhi un posto di lavoro disponibile per i giovani». Gian Carlo Fossi Governo all'opera anche sulla proposta di «rottamazione dei lavoratori» per scambio anziani-giovani I ministri delle Finanze Vincenzo Visco e del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi

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