«Testamento» guida a villa Wanda di F. M.
«Testamento» guida a villa Wanda Ispezione da Gelli «Testamento» guida a villa Wanda AREZZO. Un promemoria, una specie di «testamento» dell'ex venerabile della loggia P2: ci sarebbe questo tipo di documentazione, sequestrata nel rifugio di Licio Gelli in Costa Azzurra, all'origine della perquisizione, la 36a secondo i legali di Gelli che ne hanno tenuto il conto dall'inizio delle sue vicende giudiziarie, cominciata ieri mattina a Villa Wanda ed ancora in corso. Per le ricerche il personale dell'Ucigos e della Digos sta utilizzando delle pale, ma anche apparecchiature sofisticate, come geofoni, in grado di rivelare eventuali cavità nel terreno o nelle mura, e metaldetector. Non è però ancora chiaro cosa stiano cercando gli investigatori incaricati della perquisizione, decisa dai magistrati di Roma che indagano sul crac Di Nepi, in cui sono indagati lo stesso Gelli ed il figlio Maurizio. Dopo aver esaminato l'interno della villa ed il giardino, nel pomeriggio le ricerche si sono spostate in un'altra parte del parco, adiacente alla piscina e al campo da tennis. Gli impianti sportivi sono circondati da vegetazione e piante ornamentali e si trovano sulla parte posteriore della villa, in una posizione pressoché inaccessibile alla vista dei giornalisti e dei telecineoperatori che sono stati fatti allontanare dalla zona davanti a Villa Wanda. La documentazione in possesso degli inquirenti non sarebbe un vero e proprio testamento, bensì una raccolta di appunti personali di Licio Gelli, in cui l'ex venerabile avrebbe indicato la localizzazione di ciò che la polizia sta ora cercando, forse anche in previsione dell'eventualità di non essere in grado di riferirla di persona. L'attenzione degli investigatori, anche nella parte posteriore della villa, sarebbe comunque sempre incentrata sulle fioriere e sulle piante da giardino che adornano la villa, come se stessero cercando qualcosa utilizzando una sorta di «mappa». Analoga era stata la ricerca condotta nella perquisizione dell'11 settembre, quando furono trovati 164 chili d'oro in lingotti e lamine, nascosti nelle fioriere dei balconi di Villa Wanda. Anche allora si parlò di un documento, anch'esso sequestrato a Nizza, che avrebbe guidato la perquisizione. Non è inoltre la prima volta che vengono usati strumenti tecnologicamente avanzati per le perquisizioni nella residenza aretina di Gelli, dove oggi l'unico parente presente è il nipotino (che porta il nome del nonno, Licio): i geofoni furono usati anche in una delle perquisizioni a Villa Wanda dopo la fuga dell'ex venerabile per sottrarsi all'esecuzione della pena prevista dalla condanna per il crack del Banco Ambrosiano e consentirono di scoprire una specie di stanza blindata che conteneva documenti contabili. [f. m.]
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