Un inquirente per il cardinale

Un inquirente per il cardinale Un inquirente per il cardinale Avvocato della Sacra Rota, indagherà per lui INCHIESTA PARALLELA NAPOLI. Il cardinale indaga. E per portare a termine la sua inchiesta si serve dell'Inquirente. L'avvocato della Sacra Rota Maurizio Incerti, piombato a Napoli da Roma come portavoce dell'arcivescovo nei giorni caldi dell'avviso di garanzia e delle esternazioni a raffica, indagherà per conto del cardinale Michele Giordano. Il nuovo incarico che gli è stato conferito dal presule rappresenta l'ultimo colpo di scena nella vicenda giudiziaria che vede il capo della Chiesa napoletana sospettato di complicità nel giro di usura scoperto in Val d'Agri. Per la prima volta, in base a quanto previsto dal Concordato, un inquirente «per la giurisdizione ecclesiastica» svolgerà indagini parallele a quelle dei magistrati. E a rendere la situazione di complicata lettura c'è una coincidenza che non passa inosservata: chi ha affidato l'incarico, ovvero Giordano, è anche sottoposto ad indagini dai pm lucani. La mossa a sorpresa consentirà al cardinale di esercitare con più poteri la sua difesa? Oppure sotto esame è proprio l'operato dell'arcivescovo? A dare il via ad una giornata scandita da voci di un'inchiesta voluta dal Vaticano, nette smentite, precisazioni e code polemiche, un comunicato congiunto diffuso domenica sera dal procuratore di Lagonegro Russo e dall'avvocato rotale Incerti. Poche parole per dare conto, in base «a quanto previsto dall'articolo 1 del Concordato del 18 febbraio 1984, laddove prevede un reciproco impegno di collaborazione tra la Repubblica italiana e la Santa Sede» della nomina di Incerti «quale inquirente per la giurisdizione ecclesiastica ai sensi e per gli effetti del canone 1717 del codice di diritto canonico del 1983». Segue l'assicurazione della «più completa collaborazione» della Procura «nel rispetto delle norme vigenti e delle rispettive competenze». Passano poche ore e l'ipotesi che a dare il via all'inchiesta sulla vicenda Giordano sia stato il Vaticano viene seccamente smentita. Scende in campo il portavoce Navarro Valls, il quale chiarisce che l'incari¬ co di «mquirente ecclesiastico» per un'indagine preliminare è stato conferito ad Incerti dallo stesso cardinale di Napoli in base al diritto canonico. E il canone 1717 cui si fa riferimento recita: «Ogni qua! volta l'ordinario (cioè il vescovo, ndr) abbia notizia, almeno probabile, di un delitto, indaghi con prudenza, personalmente o tramite persona idonea, sui fatti, le circostanze e sull'imputabilità, a meno che questa investigazione non sembri assolutamente superflua». Gli esiti dell'inchiesta, spiega il professor Mario Tedeschi, ordinario di Diritto canonico, saranno trasmessi alla fine alla Santa Sede e saranno comunque «solo canonici». In pratica non avranno «nessuna influenza sull'indagme penale». Incerti non potrà consultare fascicoli o documenti, né ascoltare testimoni se questi non daranno il loro assenso. Ma Tedesclii rileva che in questo modo «il cardinale da inquisito è diventato inquisitore». Ma gli scopi dell'iniziativa non sono diventati tuttavia più espliciti quando l'inquirente ha convocato una conferenza stampa nel convento di San Lorenzo Maggiore, scelto come sede dell'«inquisizione», il termine tecnico con cui si indica l'indagine ecclesiastica. Incerti ha ribadito che i suoi saranno accertamenti paralleli, che l'incarico gli è stato conferito dal cardinale e che a lui riferirà i risultati del suo lavoro. Anche se malauguratamente le ipotesi investigative dei pm lucani dovessero trovare conferma? La domanda resta nell'aria, in un clima tesa e segnato da frequenti battibecchi tra l'inquirente e i giornalisti. Le modalità dell'indagine? «E' un tema vastissimo, servirebbe una lezione». Quali saranno i primi atti? Incerti va all'attacco contro fughe di notizie e «verdetti anticipati dalla stampa»: «Parto da voi, cari giornalisti. Questa volta ci direte chi vi ha detto determinate cose, come avete ricevuto notizie in violazione del segreto d'ufficio, cosa che avviene da anni in questo Paese». Mariella Cirillo

Persone citate: Mariella Cirillo, Mario Tedeschi, Michele Giordano, Navarro Valls

Luoghi citati: Napoli, Roma, San Lorenzo Maggiore