«Cambiamo il Fondo Monetario» di Fabio Galvano

«Cambiamo il Fondo Monetario» «Cambiamo il Fondo Monetario» // leader inglese: una Bretton Woods per affrontare il nuovo millennio LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Una riforma radicale delle istituzioni finanziarie internazionali, da completare nei prossimi dodici mesi e volta a prevenire un collasso economico globale anche attraverso modifiche alle strutture del Fondo Monetario e della Banca Mondiale. La proposta è stata lanciata da Tony Blair nel corso della sua visita-lampo a New York: «Una nuova Bretton Woods per il nuovo millennio», ha detto il premier britannico in un discorso agli operatori di Wall Street, riferendosi al vertice del 1944 che in quella cittadina del New Hampshire stabilì un ordine economico per il mondo che stava uscendo dalla guerra. «Le istituzioni di Bretton Woods - ha affermato Blair - hanno 54 anni e l'attuale crisi illustra la debolezza dell'attuale sistema. Dev'essere modernizzato per reggere alle sfide del nuovo secolo». Il lavoro, secondo il premier britannico, dovrebbe essere avviato già il mese prossimo, in occasione della programmata riunione a Washington dei ministri finanziari e dei governatori delle banche centrali del G7. Successivamente esperti di altri Paesi dovranno essere coinvolti, per assicurare una maggiore trasparenza delle banche, delle istituzioni finanziarie e dei mercati; ma anche per varare più ferrei regolamenti e prevenire massicce fughe di capitali dovute in certi Paesi «agli umori del mercato più che alla realtà». «Non dobbiamo avere paura - ha detto Blair - di pensare radicalmente». E ha tracciato cinque linee d'azione prioritarie, invocando il coinvolgimento diretto dei capi di governo «data la gravità della crisi da affrontare»: 1) maggiore trasparenza dei governi e delle società; 2) maggiori controlli e regulation finanziari per creare «salde» istituzioni finanziarie; 3) misure per migliorare la capacità della comunità internazionale di regire alle crisi a breve nei Paesi impegnati in un programma di riforme, soprattutto se provocate da mancanza di fiducia piuttosto che da fallimenti economici; 4) nuovi meccanismi per controllare i massicci movimenti di capitale, con stretti contatti fra i settori pubblico e privato al fine di individuare con prontezza il delinearsi di difficoltà (((Ai tempi di Bretton Woods - ha detto Blair - i movimenti erano molto più contenuti»); 5) una riforma di Fondo Monetario e Banca Mondiale - con al loro fusione se necessario - per assicurare maggiore apertura, trasparenza e responsabilità. L'obiettivo è il 2000. «Il mondo ha detto Blair - ne ha bisogno». Fabio Galvano

Persone citate: Tony Blair, Woods

Luoghi citati: Londra, New Hampshire, New York, Washington